Nitteti, libretto, Lisbona, Stamperia Reale, 1770

 LA NITTETI
 
    Dramma per musica da rappresentarsi nel real teatro dell’Ajuda, nel felicissimo giorno natalizio del fedelissimo monarca don Giuseppe I, re di Portogallo, Algarve etcetera, etcetera, etcetera, nel dì 6 giugno 1770.
    In Lisbona, nella Stamperia Reale.
 
 
 ARGOMENTO
 
    Amasi, illustre capitano, vassallo, amico e confidente d’Aprio re d’Egitto, mandato dal suo signore a reprimere l’insolenza delle ribellanti provincie, non solo non poté adempire il comando ma fu egli stesso proclamato re e da’ sollevati e da quei guerrieri medesimi che conduceva per debellarli, tanto era il credito e l’affetto che gli avevano acquistato il suo valore, la sua giustizia e le altre sue reali virtù. S’oppose; e non avrebbe Amasi ceduto all’inaspettata violenza; ma vel costrinse un segreto ordine del suo medesimo sovrano che, disperando di conservar con la forza il suo trono, lo volle più tosto deposito in mano amica che conquista in quella di un ribelle.
    In queste infelici circostanze sorpreso Aprio dal fine de’ giorni suoi, chiamò nascostamente a sé l’amico Amasi; confermò con lui la publica elezione col proprio voto; l’incaricò di far diligente ricerca dell’unica sua figliuola Nitteti, perduta fra le tumultuose sedizioni e gl’impose, ritrovandola, di darla in isposa al proprio suo figliuolo Sammete, onde succedendogli questi un giorno la riconducesse sul trono paterno. Ne volle da lui giuramento; e gli spirò fra le braccia. Questi in parte veri ed in parte verisimili sono i fondamenti sopra de’ quali è stato edificato il presente dramma; e ciò che vi è d’istorico è tratto da Erodoto e da Diodoro di Sicilia.
    Il luogo della scena è Canopo. Il tempo è il giorno del trionfale ingresso del nuovo re. L’azione è il ritrovamento di Nitteti.
 
 
 MUTAZIONI DI SCENE
 
    Nell’atto primo: parte ombrosa e raccolta degl’interni giardini della reggia di Canopo alle sponde del Nilo, corrispondenti a diversi appartamenti. Sol nascente sull’orizonte; luogo vastissimo presso le mura di Canopo festivamente adornato per il trionfale ingresso e per l’incoronazione del nuovo re, ricco ed elevato trono alla destra, a piè del quale lateralmente situati alcuni de’ sacri ministri che sostengono sopra bacili d’oro le insegne reali. Grande e maestoso arco trionfale in prospetto. Vari ordini di logge all’intorno popolate di musici e di spettatori. Vista dell’armata egizia vincitrice ordinata in lontano.
    Nell’atto secondo: galleria nella reggia; gran porto di Canopo ripieno di navi e nocchieri.
    Nell’atto terzo: appartamento terreno con vista di logge che conducono a’ giardini reali; fondo oscuro d’antico carcere chiuso in varie parti da rugginosi cancelli che lasciano vedere in lontano le ruvinose scale per cui vi si scende; luogo magnifico nella reggia di Canopo illuminato in tempo di notte.
 
 
 ATTORI
 
 AMASI re d’Egitto, padre di Sammete
 (il signor Luigi Torriani)
 SAMMETE amante corrisposto di
 (il signor Carlo Reyna)
 BEROE pastorella
 (il signor Giambattista Vasques)
 NITTETI principessa egizia, amante occulta di Sammete
 (il signor Giuseppe Orti)
 AMENOFI sovrano di Cirene, amante occulto di Nitteti ed amico di Sammete
 (il signor Lorenzo Maruzzi)
 BUBASTE capitano delle guardie reali
 (il signor Giovanni Ripa)
 
 Coro di musici e spettatori, tutti virtuosi della Real Cappella di sua maestà fedelissima.
 
 Comparse: sacri ministri, oratori delle provincie suddite, nobili egizi, guardie reali, soldati egizi, schiavi etiopi, seguaci di Sammete armati, seguaci di Nitteti armati, paggi, marinari, popolo.
 
    Il dramma è del celebre abate Metastasio, poeta cesareo. La musica è del celebre Jommelli, maestro di cappella pensionario all’attual servizio di sua maestà fedelissima. Le scene sono d’invenzione del signor Giacomo Azzolini, architetto teatrale all’attual servizio di sua maestà fedelissima. Le macchine e decorazioni sono del signor Petronio Mazzoni, macchinista all’attual servizio di sua maestà fedelissima. Gli abiti degl’attori dell’opera sono d’invenzione e disegno del signor Francesco Mainino di Milano. Quelli de’ musici coristi, de’ balli e comparse sono del signor Paolino Solenghi all’attual servizio di sua maestà fedelissima.
 
 
 BALLI
 
    Li balli sono d’invenzione del signor Francesco Sauveterre ed eseguiti dalli seguenti: signor Andrea Alberti, signor Benedetto Lombardi, signor Tommaso Zucchelli, signor Giambattista Flambò, signor Paolo Orlandi, signor Teofilo Corazzi, signor Carlo Vitalba, signor Francesco Zucchelli, signor Pietro Colonna, signor Nicola Midossi, tutti all’attual servizio di sua maestà fedelissima. Gli abbattimenti sono d’invenzione del signor Gaetano Serra, maestro di spada napolitano.