L’olimpiade (Pergolesi), libretto, Roma, 1735

 ECCO
860Di là, di là, di là.
 BUONAFEDE
 E siam sempre da capo.
 Vorrei venire e non vorrei venire;
 sono fra il sì ed il no.
 ECCO
 No, no, no, no, no, no.
 BUONAFEDE
865No di qua, no di là.
 Dunque resterò qui
 sempre fermo così.
 ECCO
 Sì, sì, sì, sì, sì, sì.
 BUONAFEDE
 Ah ah v’ho conosciuto,
870signor ecco garbato.
 Oh che piacer giocondo!
 Oh che spasso! Oh che spasso! Oh che bel mondo!
 
    Che mondo amabile,
 che impareggiabile
875felicità!
 
    Gli alberi suonano,
 gl’augelli cantano,
 le ninfe ballano,
 gli ecchi rispondono,
880tutto è godibile,
 tutto è beltà.
 
    Che mondo amabile,
 che impareggiabile
 felicità! (Parte)
 
 SCENA VIII
 
 ECCLITICO e LISETTA condotta da due con gli occhi bendati
 
 LISETTA
885Dove mi conducete;
 siete sbirri, sicari o ladri siete?
 ECCLITICO
 Levategli la benda,
 or che la fortunata
 a questo nostro mondo è già arrivata. (Gli levano la benda)
 LISETTA
890Oimè, respiro un poco!
 ECCLITICO
 Bella ragazza, io gioco
 che dove adesso siate
 voi non v’immaginate.
 LISETTA
                                            E che volete,
 caro signor Ecclitico, che io sappia?
895Dormivo ancor nel letto,
 allorché son venuti
 quei marioli cornuti,
 m’hanno bendati gli occhi,
 m’hanno condotta via
900e adesso non so dir dove mi sia.
 ECCLITICO
 Lisetta, avete avuta la fortuna
 d’esser passata al mondo della luna.
 LISETTA
 Ah ah mi fate ridere;
 non sono una bambina
905da credere a sì fatte scioccherie.
 ECCLITICO
 Delle parole mie