Achille in Sciro, libretto, Roma, Corradi, 1771

 SCENA XII
 
 DEIDAMIA sola
 
 DEIDAMIA
 Achille m'abbandona!
 Mi lascia Achille! E sarà vero? E come,
815come potè l'ingrato
 pensarlo solo e non morir! Son queste
 le promesse di fede?
 le proteste d'amor? Così... ma intanto
 ch'io mi struggo in querele,
820l'empio scioglie le vele. Andiam, si tenti
 di trattenerlo. Il mio dolor capace
 di riguardi non è. Vadasi, e quando
 né pur questo mi giovi, almen sul lido
 spirar mi vegga e parta poi l'infido.
 
825   Ira, dispetto, amore
 sdegno, timor e speme
 tutti a mio danno insieme
 fremer mi sento in seno.
 (Misera, abbandonata
830ho mille affanni al cor!)
 
    E invan la sua vendetta
 contro quell'alma ingrata
 chiede, sospira, aspetta
 il mio tradito amor.
 
 Fine dell’atto secondo