Artaserse, libretto, Stoccarda, Cotta, 1756

 SCENA X
 
 SEMIRA e detti
 
 SEMIRA
 Artaserse, respira.
 ARTASERSE
 Qual mai ragion, Semira,
 in sì lieto sembiante a noi ti guida?
 SEMIRA
 Dario non è di Serse il parricida.
 MANDANE
280Che sento!
 ARTASERSE
                       E donde il sai?
 SEMIRA
                                                    Certo è l'arresto
 dell'indegno uccisor. Presso alle mura
 del giardino real fra le tue squadre
 rimase prigionier. Reo lo scoperse
 la fuga, il loco, il ragionar confuso,
285il pallido sembiante,
 e 'l suo ferro di sangue ancor fumante.
 ARTABANO
 Ma il nome?
 SEMIRA
                          Ognun lo tace,
 abbassa ognuno a mie richieste il ciglio.
 MANDANE
 (Ah forse Arbace!)
 ARTABANO
                                     (È prigioniero il figlio!)
 
 ARTASERSE
290Dov'è l'indegno?
 Conducetelo a me.
 ARTABANO
                                     Del prigioniero
 vado l'arrivo ad affrettar. (In atto di partire)
 ARTASERSE
                                                 T'arresta;
 Artabano, Semira,
 Mandane, per pietà nessun mi lasci;
295assistetemi adesso; adesso intorno
 tutti vorrei gli amici. Il caro Arbace,
 Artabano, dov'è? Quest'è l'amore
 che mi giurò fin dalla cuna? Ei solo
 m'abbandona così?
 MANDANE
                                      Non sai ch'escluso
300fu dalla reggia in pena
 del richiesto imeneo?
 ARTASERSE
 Venga Arbace, io l'assolvo.