Achille in Sciro, libretto, Roma, Corradi, 1771

 SCENA V
 
 DEIDAMIA e detti
 
 DEIDAMIA
 Achille, ah dove vai? Fermati, Achille.
 ULISSE
 (Or sì ch'io mi sgomento).
 ARCADE
940(E la gloria e l'amor ecco al cimento).
 DEIDAMIA
 Barbaro! È dunque vero?
 Dunque lasciar mi vuoi?
 ULISSE
                                                (Se a lei rispondi,
 sei vinto).
 ACHILLE
                      (Tacerò).
 DEIDAMIA
                                         Questa, o crudele,
 questa bella mercede
945serbavi a tanto amore! Alma sì atroce
 celò quel dolce aspetto! Andate adesso,
 credule amanti; alle promesse altrui
 date pur fé. Quel traditor poc'anzi
 mi giurava costanza; in un momento
950tutto pose in obblio;
 parte, mi lascia e senza dirmi addio.
 ACHILLE
 Ah!
 ARCADE
           (Non resiste).
 DEIDAMIA
                                       E qual cagion ti rese
 mio nemico in un punto? Io che ti feci
 misera me? Di qual delitto è pena
955quest'odio tuo?
 ACHILLE
                               No, principessa...
 ULISSE
                                                                 Achille.
 ACHILLE
 Due soli accenti.
 ULISSE
                                 (Ohimè!)
 ACHILLE
                                                     No, principessa,
 non son qual tu mi chiami
 traditore o nemico. Eterna fede
 giurai, la serberò. Legge d'onore
960mi toglie a te; ma tornerò più degno
 de' cari affetti tuoi. S'io parto e taccio,
 odio non è, né sdegno
 ma timore e pietà. Pietà del tuo
 troppo vivo dolor, tema del mio
965valor poco sicuro; uno previdi;
 non mi fidai dell'altro. Io so che m'ami,
 cara, più di te stessa; io sento...
 ULISSE
                                                           Achille.
 ACHILLE
 Eccomi.
 ARCADE
                  (E pur non viene).
 ACHILLE
                                                      Io sento in petto...
 DEIDAMIA
 Non più; troppo, lo veggo,
970troppo trascorsi. Al grand'amor perdona
 i miei trasporti. È ver; sé stesso Achille
 deve alla Grecia, al mondo
 ed alle glorie sue. Va'; non pretendo
 d'interromperne il corso. Avrai seguaci
975gli affetti, i voti miei. Ma già ch'io deggio
 restar senza di te, sia meno atroce,
 sia men subito il colpo. Abbia la mia
 vacillante virtù tempo a raccorre
 le forze sue. Chiedo un sol giorno; e poi
980vattene in pace. Ah non si niega a' rei
 tanto spazio a morir; temer degg'io
 ch'abbia a negarsi a me?
 ARCADE
                                                (Se un giorno ottiene,
 tutto otterrà).
 DEIDAMIA
                            Pensi! Non parli! E fisse
 tieni le luci al suol?
 ACHILLE
                                      Che dici, Ulisse?
 ULISSE
985Che signor di te stesso
 puoi partir, puoi restar, che a me non lice
 premer più questo suolo,
 che a venir ti risolva o parto solo.
 ACHILLE
 (Che angustia!)
 DEIDAMIA
                                E ben, rispondi.
 ACHILLE
                                                                Io resterei
990ma... udisti. (Accennandole Ulisse)
 ULISSE
                          E ben, risolvi.
 ACHILLE
                                                      Io vorrei teco
 ma... vedi
 DEIDAMIA
                      Eh già comprendo. (Accennandole Deidamia)
 Già di partir scegliesti;
 va', ingrato. Addio.
 ACHILLE
                                      Ferma, Deidamia.
 ULISSE
                                                                          Intendo.
 Hai la dimora eletta;
995resta, imbelle; io ti lascio.
 ACHILLE
                                                 Ulisse, aspetta.
 DEIDAMIA
 Che vuoi?
 ULISSE
                      Che brami? (A Deidamia)
 ACHILLE
                                              A compiacerti... (Oh stelle,
 è debolezza). A seguitarti... (Oh numi! (Ad Ulisse)
 È crudeltà). Sì la mia gloria esigge...
 No l'amor mio non soffre... O gloria! O amore!
 ARCADE
1000(È dubbio ancor chi vincerà quel core).
 DEIDAMIA
 E ben, già che ti costa
 sì picciola pietà pena sì grande,
 più non la chiedo. Or da te voglio un dono
 ch'è più degno di te. Parti; ma prima
1005quel glorioso acciaro
 immergi in questo sen. L'opra pietosa
 giova ad entrambi. Ad avvezzarti, Achille,
 tu cominci alle stragi; io fuggo almeno
 un più lungo morir. Tu lieto vai
1010senza aver chi t'arresti; io son contenta
 che quella destra amata
 arbitra di mia sorte,
 se vita mi niegò, mi dia la morte.
 ARCADE
 (Io cederei).
 DEIDAMIA
                          L'ultimo dono...
 ACHILLE
                                                         Ah taci,
1015ah non pianger, mia vita. Ulisse, ormai
 l'opporsi è tirannia.
 ULISSE
                                       Lo veggo.
 ACHILLE
                                                           Alfine
 non chiede che un sol giorno. Un giorno solo
 ben puoi donarmi.
 ULISSE
                                     Oh questo no. Men vado
 d'Achille a' duci argivi
1020le glorie a raccontar. Da me sapranno
 qual nobile sudor le macchie indegne
 lavi del nome suo. Quai scuse illustri
 fa degli ozi di Sciro
 già la tua spada, e di qual serie augusta
1025va per te di trofei la fama onusta.
 ACHILLE
 Ma valor non si perde...
 ULISSE
                                              Eh di valore
 più non parlar. Spoglia quell'armi; a Pirra
 non sarian che d'impaccio. Olà rendete
 la gonna al nostro eroe; riposi ormai,
1030che sotto l'elmo ha già sudato assai.
 ARCADE
 (Vuol destarlo e lo punge).
 ACHILLE
                                                   Io Pirra! Oh dei!
 La gonna a me!
 ULISSE
                               No; d'animo virile
 desti gran prova inver. Non sei capace
 di vincere un affetto.
 ACHILLE
                                         Ah meglio impara
1035a conoscere Achille. Andiam.
 DEIDAMIA
                                                       Mi lasci?
 ACHILLE
 Sì.
 DEIDAMIA
         Come?
 ACHILLE
                         All'onor mio
 è funesto il restar; Deidamia, addio. (Parte risoluto e ascende il ponte della nave, dove poi si arresta.)
 ARCADE
 (Sentì lo sprone).
 ULISSE
                                   (E pur non son sicuro).
 DEIDAMIA
 Ah perfido! Ah spergiuro!
1040Barbaro! Traditor! Parti? E son questi
 gli ultimi tuoi congedi! Ove s'intese
 tirannia più crudel. Va', scelerato,
 va' pur; fuggi da me; l'ira de' numi
 non fuggirai. Se v'è giustizia in cielo,
1045se v'è pietà, congiureranno a gara
 tutti, tutti a punirti. Ombra seguace
 presente ovunque sei
 vedrò le mie vendette. Io già le godo
 immaginando; i fulmini ti veggo
1050già balenar d'intorno... Ah no fermate,
 vindici dei. Di tant'error se alcuno
 forza è che paghi il fio,
 risparmiate quel cor, ferite il mio.
 S'egli ha un'alma sì fiera,
1055s'ei non è più qual era, io son qual fui;
 per lui vivea, voglio morir per lui.
 ACHILLE
 Lasciami.
 ULISSE
                     Dove corri?
 ACHILLE
 A Deidamia in aiuto.
 ULISSE
                                         Ah dunque...
 ACHILLE
                                                                   E speri
 ch'io l'abbandoni in questo stato?
 ULISSE
                                                               È questa
1060di valore una prova.
 ACHILLE
                                       Eh tu pretendi
 prove di crudeltà non di valore.
 Scostati Ulisse.
 ARCADE
                               (Ha trionfato amor).
 ACHILLE
 Principessa, ben mio, sentimi. Oh numi!
 L'infelice non ode. Apri le luci,
1065guardami; è teco Achille.
 ULISSE
                                                Arcade, il tempo
 di sperar più vittoria ora non parmi;
 cediamo il campo. Adopreremo altr'armi. (Partono)