Artaserse, libretto, Stoccarda, Cotta, 1756

 SCENA III
 
 ARTABANO con seguito di congiurati, poi MEGABISE; tutti da’ cancelli, a guardia de’ quali restano i congiurati
 
 ARTABANO
810Figlio, Arbace, ove sei? Dovrebbe pure
 ascoltar le mie voci. Arbace! O stelle!
 Dove mai si celò? Compagni, intanto
 ch'io ritrovo il mio figlio,
 custodite l'ingresso. (Entra fra le scene, a mano destra)
 MEGABISE
                                        E ancor si tarda? (Alli congiurati)
815Ormai tempo saria... Ma qui non vedo
 né Artabano né Arbace!
 Che si fa? Che si pensa? In tanta impresa
 che lentezza è mai questa?
 Artabano, signore. (Entrando fra le scene a mano sinistra)
 ARTABANO
                                      O me perduto! (Uscendo da istesso lato per il quale entrò ma da strada diversa)
820Non trovo il figlio mio, gelarmi sento;
 temo... Dubito... Ascoso
 forse in quest'altra parte: io non invano...
 Megabise! (Incontrandosi in Megabise, quale esce dall’istesso lato, per il quale entrò ma da strada diversa)
 MEGABISE
                        Artabano!
 ARTABANO
 Trovasti Arbace?
 MEGABISE
                                  E non è teco?
 ARTABANO
                                                             O dei!
825Crescono i dubbi miei.
 MEGABISE
                                             Spiegati, parla;
 che fu d'Arbace?
 ARTABANO
                                  E chi può dirlo? Ondeggio
 fra mille affanni e mille
 orribili sospetti. Il mio timore
 quante funeste idee forma e descrive!
830Chi sa che fu di lui! Chi sa se vive!
 MEGABISE
 Cessino gli Dei l'augurio. Ah ricomponi
 i tumulti del cor. Sia la tua mente
 men torbida e più pronta,
 che l'impresa il richiede.
 ARTABANO
                                                E quale impresa
835vuoi ch'io pensi a compir, perduto il figlio?
 MEGABISE
 Signor che dici? Avrem sedotti invano
 tu i reali custodi ed io le schiere?
 Risolviti; a momenti
 va del regno le leggi
840Artaserse a giurar. La sacra tazza
 già per tuo cenno avvelenai. Vogliamo
 perder così vilmente
 tanto sudor, cure sì grandi?
 ARTABANO
                                                     Amico,
 se Arbace io non ritrovo,
845per chi deggio affannarmi?
 MEGABISE
 Arbace estinto, o vivo,
 dalla tua mano aspetta
 il regno o la vendetta.
 ARTABANO
                                          Ah questa sola
 in vita mi tratien. Sì Megabise
850guidami dove vuoi, di te mi fido.
 MEGABISE
 Fidati pur che a trionfar ti guido. (Parte)