Catone in Utica, libretto, Stoccarda, Cotta, 1754

                                Come! E m’imponi
 che a fabricar m’adopri
455io stesso il danno tuo?
 REGOLO
                                           Non è mio danno
 quel che giova alla patria.
 PUBLIO
                                                 Ah di te stesso,
 signore, abbi pietà.
 REGOLO
                                      Publio tu stimi
 dunque un furore il mio? Credi ch’io solo
 fra ciò che vive odi me stesso? O quanto
460t’inganni. Al par d’ogn’altro
 bramo il mio ben, fuggo il mio mal. Ma questo
 trovo sol nella colpa; e quello io trovo
 nella sola virtù. Colpa sarebbe
 della patria col danno