Catone in Utica, libretto, Stoccarda, Cotta, 1754

 SCENA IV
 
 CESARE
 
 CESARE
 Del rivale all'aita
 or che Marzia abbandono ed or che il fato
 mi divide da lei, non so qual pena
805incognita finor m'agita il petto.
 Taci importuno affetto.
 No, fra le cure mie luogo non hai,
 se a più nobil desio servir non sai.
 
    Quell'amor che poco accende
810alimenta un cor gentile
 come l'erbe il nuovo aprile,
 come i fiori il primo albor.
 
    Se tiranno poi si rende
 la ragion ne sente oltraggio
815come l'erba al caldo raggio,
 come al gielo esposto il fior. (Parte)