Ciro riconosciuto, libretto, Ferrara, Barbieri, 1744

 SCENA XII
 
 ARPALICE e detti
 
 MANDANE
 Arpalice, ed è vero...
 ARPALICE
                                        Ah dunque udisti
435Mandane il caso atroce.
 MANDANE
                                             Or l'ascoltai.
 CIRO
 (Numi! Alla madre mia finor parlai!)
 ARPALICE
 Io non ho, principessa,
 fibra nel sen che non mi tremi al solo
 pensier del tuo dolore.
 MANDANE
                                            E donde mai
440così presto il sapesti?
 ARPALICE
                                          Ah le sventure
 van su l'ale de' venti. Ammiro anch'io
 come in tempo sì corto
 sia già noto ad ognun che Ciro è morto.
 MANDANE
 Ciro.
 CIRO
             (Il rival forse svenai!)
 MANDANE
                                                       Che dici? (Ad Arpalice)
 ARPALICE
445Che se per man d'Alceo
 perder dovevi il figlio, era assai meglio
 non averlo trovato.
 MANDANE
 Come! Ciro è l'ucciso? Ah scellerato.
 ARPALICE
 (Nol sapea; m'ingannai).
 CIRO
450(Dicasi... Ah no, che di tacer giurai).
 MANDANE
 Perfido, e vieni... oh stelle!
 a chiedermi difesa! In questa guisa
 d'una madre infelice
 si deride il dolor?
 CIRO
                                   Non seppi...
 MANDANE
                                                           Ah taci,
455taci fellon; tutto sapesti, è tutto
 menzogna il tuo racconto. O figlio, o cara
 parte del sangue mio. Dunque di nuovo
 misera t'ho perduto? E quando! E come!
 Oh perdita! O tormento!
 CIRO
460(Resister non si può. Morir mi sento).
 MANDANE
 Arpalice, or che dici!
 Era presago il mio timor? Ma tanto
 no, non temei. Perdere un figlio è pena
 ma che un vil... ma che un empio... Ah traditore
465con queste mani io voglio
 aprirti il sen, svellerti il core.
 CIRO
                                                       Oh dio
 tu ti distruggi in pianto;
 svellimi il cor ma non t'affligger tanto.
 MANDANE
 Ch'io non m'affligga? E l'uccisor del figlio
470così parla alla madre?
 CIRO
                                           Eh tu non sei...
 Son io... Quello non fu... (Che pena oh dei!)
 MANDANE
 Ministri, al re traete
 quel carnefice reo. Poca vendetta
 è il sangue tuo ma pur lo voglio.
 ARPALICE
                                                            Affrena
475gli sdegni tuoi. Necessitato e senza
 saperlo egli t'offese. Imita, imita
 la clemenza de' numi.
 MANDANE
                                           I numi sono
 per me tiranni. In cielo
 non v'è pietà, non v'è giustizia...
 ARPALICE
                                                             Ah taci,
480il dolor ti seduce. Almen gli dei
 non irritiam.
 MANDANE
                           Ridotta a questo segno
 non temo il loro sdegno,
 non bramo il loro aiuto;
 il mio figlio perdei, tutto ho perduto.
 
485   Rendimi il figlio mio;
 ah mi si spezza il cor;
 non son più madre, oh dio,
 non ho più figlio.
 
    Qual barbaro sarà
490che a tanto mio dolor
 non bagni per pietà
 di pianto il ciglio. (Parte)