La clemenza di Tito, libretto, Stoccarda, Cotta, 1753

                                            Il tuo periglio.
 CIRO
 Ah bastasse a destarti
 alcun per me tenero affetto al core.
 ARPALICE
510Perché, Alceo, perché mai nascer pastore?
 CIRO
 Ma se pastor non fossi,
 nutrir potrei questa speranza audace?
 ARPALICE
 Se non fossi pastor... Lasciami in pace.
 
 CIRO
 
    Sappi che al nascer mio...
 
 ARPALICE
 
515Siegui.
 
 CIRO
 
                 (Giurai tacer).
 
 ARPALICE
 
    Sappi che bramo anch’io...
 
 CIRO
 
 Parla.
 
 ARPALICE
 
              (Crudel dover!)
 
 CIRO
 
    Perché t’arresti ancora?
 
 ARPALICE
 
 Perché cominci e cessi?
 
 A DUE
 
520Ah se parlar potessi
 quanto direi di più.
 
 CIRO
 
    Finger con chi s’adora...
 
 ARPALICE
 
 Celar quel che si brama...
 
 A DUE
 
 È troppo a chi ben ama
525incommoda virtù.
 
 Fine dell’atto primo
 
 
 ATTO SECONDO
 
 SCENA PRIMA
 
  Vasta pianura ingombrata di ruine d’antica città, già per lungo tempo inselvatichite.
 
 MANDANE e MITRIDATE
 
 MANDANE
 Ah Mitridate, ah che mi dici? Alceo
 dunque è il mio Ciro?
 MITRIDATE
                                           Oh dio!
 Più sommessa favella. (Guardando con timore all’intorno)
 MANDANE
                                            Alcun non ode.
 MITRIDATE
 Potrebbe udir. Sotto un crudele impero
530troppo mai non si tace. Un sogno, un’ombra
 passa per fallo e si punisce; è incerta
 d’ogni amico la fé; le strade, i tempi,
 le mense istesse, i talami non sono
 dall’insidie sicuri. Ovunque vassi
535v’è ragion di tremar; parlano i sassi.
 MANDANE
 Ma rassicura almeno
 i dubbi miei.
 MITRIDATE
                            Rassicurar ti vuoi?
 Dimandane il tuo cor; qual più sincero
 testimonio ha una madre?
 MANDANE
                                                   È vero, è vero.
540Or mi sovvien; quando mi venne innanzi
 la prima volta Alceo, tutto m’intesi
 tutto il sangue in tumulto. Ah perché tanto
 celarmi il ver?
 MITRIDATE
                              Così geloso arcano
 mal si fida a’ trasporti
545del materno piacer. Se il tuo dolore
 pietà non mi facea, se del tuo sdegno
 contro Alceo non temevo, ignoto ancora
 ti sarebbe il tuo figlio.