La clemenza di Tito, libretto, Stoccarda, Cotta, 1753

 SCENA VII
 
 SESTO e poi ANNIO
 
 SESTO
540Grazie, o numi crudeli; or non mi resta
 più che temer. Della miseria umana
 questo è l'ultimo segno. Ho già perduto
 quanto perder potevo. Ho già tradito
 l'amicizia, l'amor, Vitellia e Tito.
545Uccidetemi almeno
 smanie che m'agitate,
 furie che lacerate
 questo perfido cor. Se lente siete
 a compir la vendetta,
550io stesso, io la farò. (In atto di snudar la spada)
 ANNIO
                                      Sesto t'affretta.
 Tito brama...
 SESTO
                           Lo so; brama il mio sangue,
 tutto si verserà. (Come sopra)
 ANNIO
                                 Ferma; che dici?
 Tito chiede vederti; al fianco suo
 stupisce che non sei, che l'abbandoni
555in periglio sì grande.
 SESTO
                                         Io!... Come?... E Tito
 nel colpo non spirò?
 ANNIO
                                       Qual colpo? Ei torna
 illeso dal tumulto.
 SESTO
                                    Eh tu m'inganni.
 Io stesso lo mirai cader trafitto
 da scellerato acciaro.
 
 ANNIO
560Ogni argumento è vano.
 Vive Tito ed è illeso. In questo istante
 io da lui mi divido.
 SESTO
                                      Oh dei pietosi!
 Oh caro prence! Oh dolce amico! Ah lascia
 che a questo sen... Ma non m'inganni?
 ANNIO
                                                                        Io merto
565sì poca fé? Dunque tu stesso a lui
 corri e 'l vedrai.
 SESTO
                                Ch'io mi presenti a Tito
 dopo averlo tradito?
 ANNIO
 Tu lo tradisti!
 SESTO
                            Io del tumulto, io sono
 il primo autor.
 ANNIO
                              Sesto è infedele!
 SESTO
                                                              Amico,
570m'ha perduto un istante. Addio. M'involo
 alla patria per sempre;
 ricordati di me; Tito difendi
 da nuove insidie; io vo ramingo, afflitto
 a pianger fra le selve il mio delitto.
 ANNIO
575Fermati. Oh dei! Pensiam...
 SESTO
                                                     E ben che vuoi?
 ANNIO
 Che tu non parta ancor, che taccia il fallo,
 che torni a Tito e che con mille emendi
 prove di fedeltà l'error passato.
 SESTO
 Eccomi, io vo... Ma questo (Come sopra)
580manto asperso di sangue?
 ANNIO
 Chi quel sangue versò?
 SESTO
                                             Quell'infelice
 che per Tito io piangea.
 ANNIO
                                              Cauto l'avvolgi,
 nascondilo e t'affretta.
 SESTO
                                           Il caso, oh dio,
 potria...
 ANNIO
                  Dammi quel manto; eccoti il mio. (Cambiano il manto)
585Corri, non più dubiezze.
 Fra poco io ti raggiungo. (Parte)
 SESTO
                                                Io son sì oppresso,
 così confuso io sono,
 che non so se vaneggio o se ragiono. (Parte)