La clemenza di Tito, libretto, Stoccarda, Cotta, 1753

 MANDANE
                                           A parte a parte
 tutto mi spiega.
 MITRIDATE
                                Io veggo
550da lungi il re.
 MANDANE
                            Col fortunato avviso
 corriamo a lui.
 MITRIDATE
                              Ferma. (Nol dissi?) Ah taci,
 se vuoi salvo il tuo Ciro.
 MANDANE
                                              Eterni dei!
 Perché?
 MITRIDATE
                  Parti.
 MANDANE
                               Ma il padre...
 MITRIDATE
 Or di più non cercar.
 MANDANE
                                         Sai che il mio figlio
555prigioniero è per me.
 MITRIDATE
                                          Se parti e taci,
 libero tel prometto.
 MANDANE
                                      E per qual via?
 MITRIDATE
 (Che pena!) A me ne lascia
 tutto il pensier; va’.
 MANDANE
                                       Come vuoi. Ma posso
 crederti, Mitridate,
560fidarmi a te?
 MITRIDATE
                           Se puoi fidarti? Oh stelle!
 Se puoi credermi? Oh dei! Bella mercede
 dalla grata Mandane ha la mia fede.
 MANDANE
 
    Non sdegnarti; a te mi fido,
 credo a te, non sono ingrata;
565ma son madre e sfortunata;
 compatisci il mio timor.
 
    Va’; se in te pietade ha nido,
 a salvarmi il figlio attendi.
 La più tenera difendi
570cara parte del mio cor. (Parte)
 
 SCENA II
 
 MITRIDATE, poi ASTIAGE
 
 MITRIDATE
 Oh de’ providi numi
 infinito saper! Per qual di Ciro
 mirabile camin guidi la sorte!
 Lo manda Astiage a morte;
575la mia pietà lo serba; e a me, perch’io
 non possa esser convinto,
 nasce opportuno al cambio un figlio estinto.
 Si sa che Ciro è in vita;
 il re lo cerca e affinch’ei sia deluso,
580ecco, né si sa come,
 usurpa un impostor di Ciro il nome.
 Vien lusingato il falso erede; e il vero
 nol conosce e l’uccide; e il colpo appunto
 in tal tempo succede
585che il tiranno lo crede
 esecuzion d’un suo comando. E pure
 trovasi ancor chi per sottrarsi a’ numi
 forma un nume del caso; e vuol che il mondo
 da una mente immortal retto non sia.
590Cecità temeraria! Empia follia!
 ASTIAGE
 Mitridate.
 MITRIDATE
                      Signor, fosti ubbidito;
 Ciro non vive più.
 ASTIAGE
                                    Lo so; ti deggio,
 amico, il mio riposo. E qual poss’io
 render degna mercede a’ merti tui!
595Vieni, vieni al mio seno. (Odio costui).
 MITRIDATE
 Altro premio io non vuo’...
 ASTIAGE
                                                  Non trattenerti,
 Mitridate, con me. Potrebbe alcuno
 dubitar del segreto.
 MITRIDATE
                                       Il figlio Alceo...
 ASTIAGE
 So che vuoi dirmi; è prigioniero, io penso
600a salvarlo, a premiarti.
 Tutto farò per voi. Fidati e parti.