La clemenza di Tito, libretto, Lisbona, Stamperia Reale, 1771

 SCENA PRIMA
 
 Logge a vista del Tevere negl’appartamenti di Vitellia.
 
 VITELLIA e SESTO
 
 VITELLIA
 Ma che? Sempre l'istesso
 Sesto a dir mi verrai?
 SESTO
                                           Oh dio!
 VITELLIA
                                                            Sospiri!
 SESTO
 Deh Vitellia m'ascolta.
 Ecco io t'apro il mio cor. Quando mi trovo
5presente a te, non so pensar, non posso
 voler che a voglia tua; rapir mi sento
 tutto nel tuo furor; fremo a' tuoi torti;
 Tito mi sembra reo di mille morti.
 Quando a lui son presente,
10Tito, non ti sdegnar, parmi innocente.
 VITELLIA
 Dunque...
 SESTO
                      Pensaci o cara,
 pensaci meglio. Ah non togliamo in Tito
 la sua delizia al mondo, il padre a Roma,
 E ancor l'amico a noi.
 VITELLIA
15Ma regna...
 SESTO
                        Ei regna, è ver, ma vuol da noi
 sol tanta servitù quanto impedisca
 di perir la licenza. Ei regna, è vero,
 ma di sì vasto impero,
 tolto l'alloro e l'ostro,
20suo tutto il peso e tutto il frutto è nostro.
 VITELLIA
 Dunque a vantarmi in faccia
 venisti il mio nemico e più non pensi
 che m'ingannò, che mi ridusse, e questo
 è il suo fallo maggior, quasi ad amarlo?
25E poi, perfido, e poi di nuovo al Tebro
 richiamar Berenice! Una rivale
 avesse scelta almeno
 degna di me fra le beltà di Roma.
 Ma una barbara, o Sesto,
30un'esule antepormi, una regina!
 SESTO
 Sai pur che Berenice
 volontaria tornò.
 VITELLIA
                                 Narra a' fanciulli
 codeste fole. Il perfido l'adora.
 SESTO
 Ah principessa... oh dio!
35tu sei gelosa.
 VITELLIA
                           Io!
 SESTO
                                   Sì.
 VITELLIA
                                           Gelosa io sono,
 se non soffro un disprezzo?
 SESTO
                                                    E pure...
 VITELLIA
                                                                      E pure
 non hai cuor d'acquistarmi.
 SESTO
 Sentimi...
 VITELLIA
                      Intesi assai.
 SESTO
 Ah Vitellia, ah mio nume,
40non partir; dove vai?
 perdonami, ti credo, io m'ingannai.
 Tutto, tutto farò; prescrivi, imponi,
 regola i moti miei;
 tu la mia sorte, il mio destin tu sei.
 VITELLIA
45Prima che il sol tramonti
 voglio Tito svenato e voglio...