La clemenza di Tito, libretto, Lisbona, Stamperia Reale, 1771

 SCENA IV
 
 SESTO solo
 
 SESTO
 Numi assistenza. A poco a poco io perdo
 l'arbitrio di me stesso. Altro non odo
75che il mio funesto amor. Vitellia ha in fronte
 un astro che governa il mio destino.
 La superba lo sa; ne abusa; ed io
 né pure oso lagnarmi. Oh sovrumano
 poter della beltà. Voi che dal cielo
80tal dono aveste, ah non prendete esempio
 dalla tiranna mia. Regnate, è giusto;
 ma non così severo,
 ma non sia così duro il vostro impero.
 
    Opprimete i contumaci;
85son gli sdegni allor permessi;
 ma infierir contro gli oppressi!
 Quest'è un barbaro piacer.
 
    Non v'è Trace in mezzo a' Traci
 sì crudel che non risparmi
90quel meschin che getta l'armi,
 che si rende prigionier. (Parte)