La clemenza di Tito, libretto, Lisbona, Stamperia Reale, 1771

 SCENA VII
 
 SESTO e poi ANNIO
 
 SESTO
 Grazie, o numi crudeli; or non mi resta
 più che temer. Della miseria umana
 questo è l'ultimo segno. Ho già perduto
530quanto perder potevo. Ho già tradito
 l'amicizia, l'amor, Vitellia e Tito.
 Uccidetemi almeno
 smanie che m'agitate,
 furie che lacerate
535questo perfido cor. Se lente siete
 a compir la vendetta,
 io stesso, io la farò. (In atto di snudar la spada)
 ANNIO
                                      Sesto t'affretta.
 Tito brama...
 SESTO
                           Lo so; brama il mio sangue;
 tutto si verserà. (Come sopra)
 ANNIO
                                 Ferma; che dici?
540Tito chiede vederti; al fianco suo
 stupisce che non sei, che l'abbandoni
 in periglio sì grande.
 SESTO
                                         Io!... Come?... E Tito
 nel colpo non spirò?
 ANNIO
                                       Qual colpo? Ei torna
 illeso dal tumulto.
 SESTO
                                    Eh tu m'inganni.
545Io stesso lo mirai cader trafitto
 da scellerato acciaro.
 ANNIO
 Ogni argomento è vano.
 Vive Tito ed è illeso. In questo istante
 io da lui mi divido.
 SESTO
                                      Oh dei pietosi!
550Oh caro prence! Oh dolce amico! Ah lascia
 che a questo sen... Ma non m'inganni?
 ANNIO
                                                                        Io merto
 sì poca fé? Dunque tu stesso a lui
 corri e 'l vedrai.
 SESTO
                                Ch'io mi presenti a Tito
 dopo averlo tradito?
 ANNIO
555Tu lo tradisti?
 SESTO
                             Io del tumulto, io sono
 il primo autor.
 ANNIO
                              Sesto è infedele!
 SESTO
                                                              Amico,
 m'ha perduto un istante. Addio. M'involo
 alla patria per sempre;
 ricordati di me; Tito difendi
560da nuove insidie; io vo ramingo, afflitto
 a pianger fra le selve il mio delitto.
 ANNIO
 Fermati. Oh dei! Pensiam...
 SESTO
 E ben che vuoi?
 ANNIO
 Che tu non parta ancor, che taccia il fallo,
565che torni a Tito, e che con mille emendi
 prove di fedeltà l'error passato.
 SESTO
 Eccomi, io vo... Ma questo (s’incammina e poi s’arresta)
 manto asperso di sangue!
 ANNIO
 Chi quel sangue versò?
 SESTO
                                             Quell'infelice
570che per Tito io piangea.
 ANNIO
                                              Cauto l'avvolgi,
 nascondilo e t'affretta.
 SESTO
                                           Il caso, oh dio,
 potria...
 ANNIO
                  Dammi quel manto; eccoti il mio. (Cambiano il manto)
 Corri, non più dubbiezze.
 Fra poco io ti raggiungo. (Parte)
 SESTO
                                                Io son sì oppresso,
575così confuso io sono,
 che non so se vaneggio o se ragiono. (Parte)