La clemenza di Tito, libretto, Lisbona, Stamperia Reale, 1771

 SCENA XVI
 
 VITELLIA sola
 
 VITELLIA
725Misera che farò? Quell'infelice,
 oh dio! more per me. Tito fra poco
 saprà il mio fallo e lo sapran con lui
 tutti per mio rossor. Non ho coraggio
 né a parlar, né a tacere,
730né a fuggir, né a restar; non spero aiuto,
 non ritrovo consiglio. Altro non veggo
 che imminenti ruine. Altro non sento
 che moti di rimorso e di spavento.
 
    Tremo fra' dubbi miei;
735pavento i rai del giorno;
 l'aure, che ascolto intorno,
 mi fanno palpitar.
 
    Nascondermi vorrei;
 vorrei scoprir l'errore;
740né di celarmi ho core,
 né core ho di parlar. (Parte)
 
 Fine dell’atto secondo