La contadina astuta, libretto, Napoli, 1734

 LIVIETTA da contadino francese, con una VILLANELLA, sua amica, abbigliata di gioie e catene false, poi TRACOLLO da pellegrina polacca e FACENDA, suo servidore, da vecchio mendicante.
 
 
 LIVIETTA
 
    Vi sto ben? vi comparisco?
 che ti par?
 Sembro giusto un amorino,
 trasformato in contadino,
5non è ver?
 Eh, lo credo, non giurar.
 
 Ma lasciamo li scherzi. Fulvia mia,
 oggi di qua deve passar quel ladro,
 che in abito da donna alla polacca,
10si fa chiamar Baldracca;
 quel, che rubando il mio
 german, tentò torgli la vita. Or io,
 perché non mi ravvisi,
 da contadin vestita,
15fingo sesso e favella,
 e tu finger ti dei la mia sorella.
 Con queste gioie e queste
 finte catene d'oro, sarai l'esca
 per prenderlo all'aguato. Già gl'amici
20son pronti al cenno mio. Ma se non erro,
 veggo il furbo venire
 verso di noi. Fingiamo di dormire. (Siedono ad un poggiolo e fingono dormire)
 TRACOLLO
 
    A una povera polacca,
 a Baldracca, buona gente
25(questo dorme e non ci sente),
 fate un po' la carità.
 
 Dormono, a sonno pieno;
 meglio è per noi. Mira costei di quante
 catene d'oro adorno ha il collo e 'l seno.
30Oh che bella fortuna!
 Vedi, vedi, se puoi sciorne qualch'una.
 Eh, Facenda? Bel bello,
 accostati pian piano e 'l cappio stacca. (Facenda scioglie una catena, Livietta si move, esso si ritira, e Tracollo grida)
 
    A una povera polacca
35fate un po' la carità.
 
 Sciocco, bestia, poltron, giacché fuggisti,
 t'avessi via portata
 la catena già sciolta.
 Tornaci un'altra volta. (Facenda fa segno di no)
40No? Pesce da fiumara,
 io v'andrò adesso, e tu a rubbare impara.
 Con qual destrezza gliela porto via,
 osserva un po'. (La contadina starnuta) Salute a ussignoria.
 
    A Baldracca, buona gente,
45fate un po' la carità. (Facenda ride)
 
 Perché ridi, mostaccio da sgrugnoni?
 Adesso (se si sveglia, oh che tempesta!) (Prende la catena già sciolta, e la dà a Facenda)
 prendi, conserva questa.
 LIVIETTA
 Ma s?ur, voilà, voilà!
 TRACOLLO
 
50   Fate un po' la carità. (Finge destarsi, e scuote la contadina)
 
 LIVIETTA
 Ah, voleur, assassin, frippon!
 TRACOLLO
                                                       Trippone!
 Star vera, sì signor, ventra pregnanta.
 LIVIETTA
 Vous avez derubé
 une chaine à ma s?ur.
 TRACOLLO
55Sbagliato, star digiuna,
 e cena non rubbata mi niusciuna.
 LIVIETTA
 Ah diabl!
 TRACOLLO
                     Non intendira. Tua baisa?
 LIVIETTA
 Je suis parisien, françois, françois.
 TRACOLLO
 Comma! ti star francisa!
60Alla larga.
 LIVIETTA
                      Où allez-vous?
 TRACOLLO
 No accustara, star gravida, paura
 de francisa tenir mi creatura.
 LIVIETTA
 Venez icy, venez icy.
 TRACOLLO
 Nanì, Monsù, nanì. Chi noma avir?
 LIVIETTA
65Plusieurs nom, plusieurs nom.
 TRACOLLO
 Prusciutta noma tua?
 Stara noma salata.
 LIVIETTA
 Et le votre?
 TRACOLLO
                        Noma mia star... soppressata.
 LIVIETTA
 Ye n'entands pas.
 TRACOLLO
                                   Mi pane non tenir.
 LIVIETTA
70Ah furbasce, furbasce, astor, astor. (Va verso la scena)
 TRACOLLO
 Porgila a me, Facenda.
 Presto col tuo malanno. (Si fa dar la catena, e la nasconde)
 LIVIETTA
                                              Alons, alons
 me chère compagnons. (Vengono alcuni villani con bastoni)
 TRACOLLO
 (Ohimè! fuggir non posso,
75m'impedisce la pancia.)
 LIVIETTA
 Spolliate questo vecchio, e se fam là. (Ai villani)
 TRACOLLO
 Ah no, per carità.
 LIVIETTA
 Vite, vite.
 TRACOLLO
                     Non strapazzara,
 chi fara mi abortir. Sentir Monsù,
80con liciuncia. Quel vecchio star ladruna, (Piano a Livietta)
 che mi venira appressa,
 per data tentaziuna.
 Lui sciatena tenir.
 LIVIETTA
 Non vu sete spugliate? (A Facenda)
85Alons. Donez-luy
 sincanta batonate. (Ai villani che spogliano Facenda, quale comparisce tutto armato, e s’inginocchia)
 Ah, trompeur! Il n'è pà
 vechio, il è tut'armé.
 Sarà Tracollo oui pur ma foè. (Facenda addita Tracollo)
90Coman, coman! Tracollo è se fam là?
 TRACOLLO
 (Ah cane rinegato!) (Verso Facenda)
 LIVIETTA
 Alons me carissime
 Depugl'è ancor queste briconisime. (Ai villani che vanno per spogliarlo)
 TRACOLLO
 (Oh diavolo!) Monsù? Farò spogliarmi
95per ubbidirvi, ma non permettete
 che sia contaminata dalle mani
 d'indiscreti villani
 la mia virginità, ch'io son zitella!
 LIVIETTA
 Bien bien, vu spollierà le mie surella (Fa segno alla contadina che gli slaccia il sacco, e Tracollo comparisce tutto armato)
 TRACOLLO
100(Qui bisogna fars'animo.)
 LIVIETTA
                                                  Ah briccone!
 TRACOLLO
 Non sia chi s'avvicini.
 Morto per morto. (Si pone in difesa)
 LIVIETTA
                                    Date qua un bastone.
 TRACOLLO
 La vita, in cortesia: cedo, e mi rendo. (Dopo breve contrasto)
 LIVIETTA
 Legatelo, miei fidi.
 TRACOLLO
                                      Oh caso orrendo!
105Ma tu chi sei, che tanto
 mi perseguiti! dì.
 LIVIETTA
                                   Son Livietta.
 TRACOLLO
 Mia cara, ah per pietà...
 LIVIETTA
                                              Voglio vendetta.
 TRACOLLO
 Bell'alma mia, perché così sdegnosa
 con chi t'ama fedel? Se ti risolvi
110meco venir, io ti farò mia sposa.
 LIVIETTA
 Io sposa ad un infame,
 a un ladro, a un assassin?
 TRACOLLO
                                                 Con sua licenza,
 tra questo ed una donna,
 io non fo differenza,
115se non di modo.
 LIVIETTA
                                Come?
 TRACOLLO
                                                E giornalmente
 chiunque vi s'accosta
 voi non assassinate civilmente?
 LIVIETTA
 
    E voi perché venite
 a romperci la testa?
120Sarebbe bella questa,
 che avessimo a servirvi;
 spassarvi, divertirvi,
 per i begl'occhi vostri,
 senza cercar mercé.
 
125   È un nostro sguardo, un vezzo
 favor, che non ha prezzo.
 Chi sol mi vuol guardare
 m'ha ben da regalare.
 Lo faccia, se gli piace;
130se no sen vada in pace:
 salute ad esso e a me.
 
 TRACOLLO
 Hai raggion, sì signor. Ti sei placata?
 LIVIETTA
 Placata! Anzi, più tosto inviperita.
 Non serve: vuo' mandarti al podestà.
 TRACOLLO
135Ah, questa è crudeltà...
 LIVIETTA
 L'olio vi perdi, e l'opera.
 Son risoluta.
 TRACOLLO
                          Oh Dio!
 LIVIETTA
 Ti voglio morto: è questo il piacer mio.
 TRACOLLO
 Misero! a chi mi volgerò! Sì: a voi,
140a voi, numi d'Averno,
 Proserpine, Plutoni,
 idre, cerberi, sfingi,
 tempestose tempeste,
 folgori, lampi e tuoni;
145a voi, che un palmo avete
 di coda, funestissime comete.
 Stelle fisse ed erranti,
 lune mancanti e piene,
 fermate il vostro corso,
150per rimirar le mie tragiche scene.
 
    Ecco il povero Tracollo
 già vicino a tracollar.
 Già mi vedo il laccio al collo,
 già mi sento soffogar.
155Questo è l'ul...timo sin...ghiozzo,
 giunta è l'al...ma al gar...garozzo,
 già si par...te, già sen va.
 
    Già la morte mi s'accosta.
 Come è brutta! Vedi, vedi
160con qual faccia mi minaccia,
 e da capo, sino a' piedi
 raffreddar, tremar mi fa.
 
 LIVIETTA
 Invano ti lusinghi
 rimovermi dal mio pensier costante:
165al tuo pregar, più s'inasprisce e indura
 questo mio cor.
 TRACOLLO
                               (Che barbara sventura!)
 Non v'è dunque speranza?
 LIVIETTA
                                                   È tratto il dado.
 TRACOLLO
 Vuoi così, cor di tigre? A morte io vado.
 
    Vado, vado... ed avrai core
170di veder chi t'ama tanto,
 sott'al mastro di giustizia,
 qual strozzato pollastrello,
 sbatter tutto e palpitar.
 
 LIVIETTA
 
    Vanne, vanne. Io non ho core,
175non so tanto, non so quanto:
 Sott'al mastro di giustizia,
 qual strozzato pollastrello,
 sbatter devi e palpitar.
 
 TRACOLLO
 
    Deh ti placa.
 
 LIVIETTA
 
                             Parli al vento.
 
 TRACOLLO
 
180Mi perdona.
 
 LIVIETTA
 
                          Che tormento!
 
 TRACOLLO
 
 Vita mia.
 
 LIVIETTA
 
                     Via, via,
 a morir, non v'è pietà.
 
 TRACOLLO
 
 Che martir! che crudeltà!
 
 
 FINE DEL PRIMO INTERMEZZO