La contadina astuta, libretto, Napoli, 1734

 TRACOLLO fingendo il pazzo, poi LIVIETTA nel proprio abito di contadina
 
 
 TRACOLLO
 
    Vedo l'aria che s'imbruna,
185una stella non compare.
 S'è nascosto il sol, la luna.
 Che sarà!
    Quanto va ch'io l'indovino?
 Vorrà piovere e tuonar. (Sconciamente ride)
 
190Par che ci pigli gusto; non vorrei
 che, fingendo fingendo,
 da vero poi, sicome dir si suole,
 avessi a dar di volta alle cariole.
 Ci vuol pazienza: sol con questa astuzia
195scampar potea da morte.
 Ma sento gente: all'erta, è Livietta.
 A tempo a tempo: chi la fa, l'aspetta. (Guarda il cielo facendo gesti con le mani)
 LIVIETTA
 (Chi è costui! parmi Tracollo: è desso.
 Ma come in queste spoglie,
200sciolto da' lacci suoi!)
 TRACOLLO
 Ah Marte, Marte, intendo i pensier tuoi. (Verso il cielo)
 Ma la sbagli.
 LIVIETTA
                          (Che dice! o è pazzo, o il finge.
 Vuo' rintracciarne il vero.) Galantuomo!
 TRACOLLO
 Oh oh non disturbate
205le nostre conferenze,
 che abbiamo colle stelle. Che bramate?
 LIVIETTA
 Niente, niente, signor (vuo' secondarlo).
 TRACOLLO
 Venite qua, vogliamo consolarvi.
 Che v'occorre? Parlate.
210Ma, pria d'ogn'altra cosa,
 baciate questa mano.
 LIVIETTA
 Ben volentier.
 TRACOLLO
                             Sapete chi son io?
 LIVIETTA
 Se non mel dite...
 TRACOLLO
                                   Sono...
 sono il Gran Chiaravalle di Milano.
 LIVIETTA
215E che andate facendo
 per questi luoghi ombrosi e solitari?
 TRACOLLO
 Componendo lunari,
 calendari, diari,
 nottari, titolari, e... il vostro nome,
220ninfa vezzosa!
 LIVIETTA
                             Come! Voi non siete
 astrologo?
 TRACOLLO
                      Sì bene.
 LIVIETTA
                                        E nol sapete!
 TRACOLLO
 Non già, non già: de minimis
 non curat prætor.
 LIVIETTA
                                 Dunque sarò io
 più astrologa di voi.
 TRACOLLO
225Perché?
 LIVIETTA
                  So il nome vostro.
 TRACOLLO
 S'io tel dissi, cor mio: Don Chiaravalle. (Ridendo)
 LIVIETTA
 Ma non diceste il ver: voi vi chiamate
 Tracollo.
 TRACOLLO
                   Mi chiamai
 vuoi dir, ch'or più non vivo.
230Sì son l'ombra di lui che, invendicata,
 passar non posso l'onda
 dal pigro Lete e andar all'altra sponda.
 LIVIETTA
 (Come ben finge! or lo chiarisco.)
 TRACOLLO
                                                               Ah, vieni
 mia crudel omicida,
235e al regno d'Acheronte omai mi guida.
 LIVIETTA
 Olà! Le mani a voi.
 TRACOLLO
 Taci e vieni, spietata.
 Senza di te, da me mai non si varca
 di Stige il fiume. A noi:
240alla barca, alla barca. (La prende per un braccio e fa correrla di fretta per la scena)
 LIVIETTA
 Deh, per amor del cielo...
 TRACOLLO
                                                Tocca, tocca.
 LIVIETTA
 Lasciami...
 TRACOLLO
                       Maramao.
 LIVIETTA
 Almen per un momento...
 TRACOLLO
 Ti raccomandi invano.
 LIVIETTA
245Prender un po' di fiato.
 TRACOLLO
                                             Non ci sento.
 LIVIETTA
 Non posso più.
 TRACOLLO
                              (Crepa.)
 LIVIETTA
                                                Son morta.
 TRACOLLO
                                                                       (Schiatta.)
 LIVIETTA
 Quando arriviamo?
 TRACOLLO
                                       Uh... ci vuol tempo ancora.
 (Se non la vinco, almen vuo' farla patta.)
 LIVIETTA
 (Si getta indebolita sopra d’un sasso staccandosi a viva forza dal braccio di Tracollo, che resta incantato guardandola senza moversi)
 Chi mi por...ge risto...ro,
250aiut... in cor...tesi...a, ch'io man...co, io moro.
 
    Caro perdonami
 placa lo sdegno,
 la destra porgimi,
 di pace in segno.
255Ti lascio, addio,
 Tracollo mio,
 di Livietta
 non ti scordar.
    Ah, pria che morte
260mi chiuda i lumi,
 eterni Numi,
 se giusti siete,
 per poco il senno
 voi gli rendete,
265sinché mi veda,
 per sua vendetta,
 l'alma spirar.
 
 TRACOLLO
 Gli credo, o non gli credo?
 M'accosto, o non m'accosto?
270Divengo mollo, o mi mantengo tosto?
 Temo non me la ficchi: è troppo scaltra.
 È vero da una parte, ma dall'altra
 mi move a compassione.
 Il timor, lo strapazzo
275potea farla svenir. Che tentazione! (Pensa)
 Ora non occor'altro, l'ho pensata:
 Vuo' accostarmi pian piano e, se la vedo
 far un piccolo moto,
 ritorno a far il pazzo e non gli credo. (Accostandosi ed osservandola)
 
280   Non si move, non rifiata,
 chiusi ha gl'occhi, freddo il naso.
 Saria più brutto il caso.
 Vuo' chiamarla. Livietta (Livietta si scuote)
 sull'erbetta (Scostandosi subito e ridendo) a la fransé.
285   S'è quietata, quei tremori
 forse fur gl'ultimi tratti.
 Sfortunata! è già spirata.
 Uh mia bella morticella. (Piange; Livietta torna a scuotersi)
 Sol, fa, mi, mi, sol, do, re. (Come sopra)
 
290Ah... Livietta mia (Contrafacendo i moti di Livietta ah ah ah)
 Or sei soverchia. E quando?
 O sbrigati a morir, o sorgi e vivi.
 Par che patisca anch'io
 di moti convulsivi.
295Ah... questo è stato certo (Come sopra)
 l'ultimo suo respiro: se n'è andata.
 Non v'è più dubbio, ho fatta la frittata. (Piangendo)
 Deh! aspetta, anima bella, ascolta prima (Verso il cielo)
 le mie discolpe: se mi finsi pazzo, (Livietta, alzando la testa, ascolta, poi si leva da sedere e s’accosta pian piano a Tracollo)
300fu per salvar la pelle, e non credevo
 che quel po' di strapazzo
 ch'io ti diedi, per meglio
 colorir la finzione,
 avesse da condurti...
 LIVIETTA
                                        Ah ribaldone! (Battendolo sopra la spalla)
 TRACOLLO
305Uh! (Si dà uno schiaffo)
 LIVIETTA
            Questo ancor sai fare!
 TRACOLLO
 (Il core me lo disse;
 colle mie mani mi dovrei strozzare)
 LIVIETTA
 Adesso t'aggiust'io. (Vuol partire)
 TRACOLLO
                                       No! Ferma, voglio
 io stesso render paghi i desir tuoi.
310Giaché morto mi vuoi,
 non ricuso morir, co' piedi miei
 vado a ripormi in man della Giustizia,
 or lo vedrai. Ma prima
 sappi che ascosa io serbo
315gran copia di denar sott'a quell'albero.
 Vedilo bene, a te lascio e seco.
 Udite tutti, udite,
 erbette, frondi, fiori,
 tigri, pantere, lupi,
320orsi, cignali, pecore e pastori:
 voi siate testimoni dell'estrema
 mia volontà. Ti lascio questo core, (Piange)
 pegno dell'amor mio,
 non lo strapazzar più. Tiranna, addio. (Vuol partire)
 LIVIETTA
325(Mi move a riso ed a pietade insieme.)
 Senti...
 TRACOLLO
                 Che cosa vuoi?
 LIVIETTA
 M'ami tu veramente?
 TRACOLLO
                                           Che ti pare?
 Fa' conto che tu l'abbi a giudicare.
 LIVIETTA
 Non vorrei... Basta. Or via,
330quello ch'è stato, è stato. Se prometti
 cangiar vita e lasciare
 quell'infame mestier, sarò tua sposa.
 TRACOLLO
 Tel giuro.
 LIVIETTA
                     Averti a te.
 TRACOLLO
                                            Che serve! È ita
 la mia parola.
 LIVIETTA
                            Or bene,
335ecco la man.
 TRACOLLO
                          Torno da morte a vita.
 Benedetta finzione.
 LIVIETTA
 Sarai uomo dabbene?
 TRACOLLO
                                           Dabbenissimo.
 LIVIETTA
 Fedele alla tua moglie?
 TRACOLLO
                                             Fedelone.
 E tu moglie amatissima,
340sarai fida al tuo sposo?
 LIVIETTA
                                            Fedelissima.
 
    Sempre attorno, qual palomba
 al suo caro palombaccio,
 ti starò, dicendo cru...
 crudelaccio, vieni a me.
 
 TRACOLLO
 
345   Sempre appresso, qual montone
 all'amata pecorella,
 ti verrò, dicendo be...
 bella, bella, vengo a te.
 
 LIVIETTA
 
    Oh, che gusto!
 
 TRACOLLO
 
                                Che diletto!
 
 A DUE
 
350Per la gioia il core in petto
 io mi sento liquefar.
 
 
 IL FINE