Demetrio, libretto, Mannheim, Pierron, 1753

 SCENA IV
 
 MITRANE, poi FENICIO
 
 MITRANE
140Quanto mi fa pietà
 
 FENICIO
                                      Mitrane amico
 Cleonice dov'è?
 MITRANE
                                Costretta alfine
 s'incammina alla scelta.
 FENICIO
                                              Ecco perdute
 tutte le cure mie.
 MITRANE
                                  Perché?
 FENICIO
                                                   Conviene
 ch'io sveli alla tua fede un grande arcano.
145Tacilo e mi consiglia.
 MITRANE
                                         A me ti fida,
 impegno l'onor mio.
 FENICIO
                                        Già ti sovviene
 che il barbaro Alessandro
 di Cleonice genitor dal trono
 scacciò Demetrio il nostro re.
 MITRANE
                                                       Saranno
150ormai sei lustri e n'ho presente il caso.
 FENICIO
 Sai che Demetrio oppresso
 morì nel duro esiglio; e inteso avrai
 che pargoletto in fasce
 seco il figlio morì.
 MITRANE
                                    Rammento ancora
155che Demetrio ebbe nome.
 FENICIO
                                                  Or sappi amico
 che vive il real germe
 ed a te non ignoto.
 MITRANE
                                     Il ver mi narri
 o pur fole son queste?
 FENICIO
 Anche più ti dirò. Vive in Alceste.
 MITRANE
160Numi, che ascolto!
 FENICIO
                                     In queste braccia il padre
 lo depose fuggendo. Ei mi prescrisse
 di nominarlo Alceste. Al sen mi strinse
 e dividendo i baci
 tra il figlio e me s'intenerì, mi disse:
165«Conserva il caro pegno
 al genitore, alla vendetta, al regno».
 MITRANE
 Or la ragion comprendo
 del tuo zelo per lui. Ma per qual fine
 celarlo tanto?
 FENICIO
                            Avventurar non volli
170una vita sì cara. Io sparsi ad arte
 che Demetrio vivea.
 Tacqui che fosse Alceste. E questa voce
 contro Alessandro a sollevar di Creta
 sai che l'armi bastò; sai che il tiranno
175nella pugna morì. Ma vario effetto
 il nome di Demetrio
 produce in Siria. Ambiziosi i grandi
 negan fede alla fama; onde bisogna
 soccorso esterno a stabilirlo in soglio.
180Dai Cretensi l'attendo
 ma invano giungerà. Lontano è Alceste;
 non so s'ei viva e Cleonice intanto
 elegge un re?
 MITRANE
                            Ma Cleonice elegga.
 Sempre quando ritorni e che il soccorso
185abbia di Creta, Alceste
 vendicar si potrà.
 FENICIO
                                   Questo non era,
 Mitrane, il mio pensier. Sperai che un giorno
 fatto consorte a Cleonice Alceste
 ricuperasse il regno
190senza toglierlo a lei. L'eccelsa donna
 degna è di possederlo. A tale oggetto
 alimentai l'affetto
 nel cor d'entrambi. E se il destin... Ma perdo
 l'ore in querele. Io di mie cure amico
195ti chiamo a parte. Avrem dell'opra il frutto
 sol che tempo si acquisti. Andiam. Si cerchi
 d'interromper la scelta; al caso estremo
 si avventuri il segreto. In faccia al mondo
 tu mi seconda; e se coll'armi è d'uopo,
200tu coll'armi mi assisti.
 MITRANE
                                           Ecco il mio braccio,
 ecco tutto il mio sangue. In miglior uso
 mai versar nol potrò. Chiamasi acquisto
 il perder una vita
 a favor del suo re. Sì bella morte
205invidiata saria.
 FENICIO
                               Vieni al mio seno
 generoso vassallo. Ai detti tuoi
 sento per tenerezza
 il ciglio inumidir; sento nel petto
 rinvigorir la speme e veggo un raggio
210del favor degli dei nel tuo coraggio.
 
    Ogni procella infida
 varco sicuro e franco
 colla virtù per guida,
 colla ragione al fianco,
215colla mia gloria in sen.
 
    Virtù fedel mi rende.
 Ragion mi fa più forte;
 la gloria mi difende
 dalla seconda morte
220dopo il mio fato almen. (Parte)