Demetrio, libretto, Mannheim, Pierron, 1753

 SCENA XII
 
 MITRANE e detti e poi ALCESTE
 
 MITRANE
 Chiede Alceste l'ingresso.
 CLEONICE
                                                 Oh dio Barsene.
 BARSENE
540Or tempo è di costanza.
 CLEONICE
 Va', non deggio per ora... (A Mitrane)
 MITRANE
                                                 Egli si avanza. (Parte)
 CLEONICE
 (Resisti anima mia).
 ALCESTE
                                         Senza riguardi
 la mia bella regina
 d'appresso vagheggiar posso una volta?
545Posso dirti che mai
 pace non ritrovai da te lontano?
 Posso dirti che sei
 sola de' pensier miei cura gradita,
 il mio ben, la mia gloria e la mia vita?
 CLEONICE
550Deh non parlar così.
 ALCESTE
                                        Come! Uno sfogo
 dell'amor mio verace
 che ti piacque altre volte, oggi ti spiace?
 In questa guisa, oh dio,
 l'istessa Cleonice in te ritrovo?
555Son io quello che tanto
 atteso giunge e sospirato e pianto?
 CLEONICE
 (Che pena!).
 ALCESTE
                           Intendo, intendo.
 Bastò la lontananza
 di poche lune a ricoprir di gelo
560di due lustri l'amor.
 CLEONICE
                                       Volesse il cielo.
 ALCESTE
 Volesse il ciel! Qual colpa,
 qual demerito è in me? S'io mai ti offesi,
 mi ritolga il destin quanto mi diede
 la tua prodiga man. Sempre sdegnati
565sian per me quei begli occhi
 arbitri del mio cor, del viver mio.
 Guardami, parla.
 CLEONICE
                                   (Ah non resisto). Addio. (Parte)