Demetrio, libretto, Mannheim, Pierron, 1753

 SCENA ULTIMA
 
 OLINTO portando in mano un foglio suggellato, ambasciatore cretense, seguito de’ greci, popolo e detti
 
 OLINTO
                                           Olà fermate. (A Cleonice e ad Alceste incamminati verso il trono)
 Il ciel non soffre inganni. In questo foglio
 si scoprirà l'erede
 dell'estinto Demetrio. Esule in Creta
 pria di morir lo scrisse. Il foglio è chiuso
1455dal suggello real. Questi lo vide (Accennando l’ambasciatore)
 da Demetrio vergar. Questi lo reca
 per pubblico comando e porta seco
 tutte l'armi cretensi
 del regio sangue a sostener l'onore.
 CLEONICE
1460Oh dei!
 FENICIO
                  Leggasi il foglio. (Ad Olinto)
 OLINTO
 Alceste finirà cotanto orgoglio. (Olinto apre il foglio e legge)
 «Popoli della Siria, il figlio mio
 vive ignoto fra voi. Verrà quel giorno
 che a voi si scoprirà. Se ad altro segno
1465ravvisar nol poteste,
 Fenicio l'educò nel finto Alceste.
 Demetrio».
 CLEONICE
                         Io torno in vita.
 FENICIO
                                                        A questo passo (Ad Olinto)
 t'aspettava Fenicio.
 OLINTO
                                      Io son di sasso.
 MITRANE
 Gelò l'audace.
 OLINTO
                             In te signor conosco (Ad Alceste)
1470il mio monarca e dell'ardir mi pento.
 ALCESTE
 Che sei figlio a Fenicio io sol rammento.
 FENICIO
 Su quel trono una volta
 lasciate ch'io vi miri. Ultimo segno
 de' voti miei.
 ALCESTE
                            Quanto possiedo è dono
1475della tua fedeltà. Dal labbro mio
 tutto il mondo lo sappia.
 FENICIO
                                               E il mondo impari
 dalla vostra virtù come in un core
 si possano accoppiar gloria ed amore. (Alceste e Cleonice vanno sul trono)
 CORO
 
    Quando scende in nobil petto
1480è compagno un dolce affetto,
 non rivale alla virtù.
 
    Respirate alme felici
 e vi siano i numi amici
 quanto avverso il ciel vi fu.
 
 Fine dell’atto terzo