Demofoonte, libretto, Stoccarda, Cotta, 1764

 SCENA VII
 
 DIRCEA e CREUSA
 
 CREUSA
 E tu, Dircea, che fai? Di te si tratta;
 si tratta del tuo sposo. Appresso a lui
1120corri, cerca saper... Ma tu non m'odi?
 Tu le attonite luci
 non sollevi dal suol? Dal tuo letargo
 svegliati alfin. Sfoga il duol che nascondi;
 piangi, lagnati almen: parla, rispondi.
 DIRCEA
 
1125   Che mai risponderti,
 che dir potrei?
 Vorrei difendermi,
 fuggir vorrei;
 né so qual fulmine
1130mi fa tremar.
 
    Divenni stupida
 nel colpo atroce;
 non ho più lagrime,
 non ho più voce,
1135non posso piangere,
 non so parlar. (Parte)