Demofoonte, libretto, Stoccarda, Cotta, 1764

 SCENA VIII
 
 CREUSA sola
 
 CREUSA
 Qual terra è questa! Io perché venni a parte
 delle miserie altrui! Quante in un giorno,
 quante il caso ne aduna. Ah troppo, o sorte,
1140è violento il tuo furor. Conviene
 che passi o scemi. In così rea fortuna
 parte è di speme il non averne alcuna.
 
    Non dura una sventura
 quando a tal segno avanza.
1145Principio è di speranza
 l'eccesso del timor.
 
    Tutto si muta in breve;
 e il nostro stato è tale
 che se mutar si deve
1150sempre sarà miglior. (Parte)