Demofoonte, libretto, Lisbona, Stamperia Reale, 1775

 SCENA IV
 
 TIMANTE, poi DEMOFOONTE con seguito, indi ADRASTO
 
 TIMANTE
 Sei pur cieca, o Fortuna! Alla mia sposa
 generosa concedi
175beltà, virtù quasi divina e poi
 la fai nascer vassalla. Error sì grande
 correggerò ben io. Meco sul trono
 la Tracia un dì l'adorerà. Ma viene
 il real genitor. Più non s'asconda
180il mio segreto a lui.
 DEMOFOONTE
                                      Principe, figlio.
 TIMANTE
 Padre, signor. (S’inginocchia)
 DEMOFOONTE
                              Sorgi.
 TIMANTE
                                            I reali imperi
 eccomi ad eseguir.
 DEMOFOONTE
                                     So che non piace
 al tuo genio guerriero
 la pacifica reggia; e il cenno mio
185che ti svelle dall'armi
 forse t'incresce. I tuoi sudori ormai
 di riposo han bisogno.
 Il meritar son le tue parti; e sono
 il premiarti le mie. Se il prence, il figlio
190degnamente le sue compì finora,
 il padre, il re le sue compisca ancora.
 TIMANTE
 (Opportuno è il momento. Ardir!). Conosco
 tanto il bel cor del mio
 tenero genitor che...
 DEMOFOONTE
                                       No, non puoi
195conoscerlo abbastanza. Io penso o figlio
 a te più che non credi;
 io ti leggo nell'alma e quel che taci
 intendo ancor. Con la tua sposa al fianco
 vorresti ormai che ti vedesse il regno.
200Di', non è ver?
 TIMANTE
                              (Certo ei scoperse il nodo
 che mi stringe a Dircea).
 DEMOFOONTE
                                                Parlar non osi;
 e a compiacerti appunto
 il tuo mi persuade
 rispettoso silenzio. Io lo confesso
205dubitai su la scelta. Anzi mi spiacque
 l'acconsentire al nodo
 mi pareva viltà. Gli odi del padre
 abborria nella figlia. Alfin prevalse
 il desio di vederti
210felice o prence.
 TIMANTE
                               (Il dubitarne è vano).
 DEMOFOONTE
 A paragon di questo
 è lieve ogni riguardo.
 TIMANTE
                                          Amato padre
 nuova vita or mi dai. Volo alla sposa
 per condurla al tuo piè.
 DEMOFOONTE
                                             Ferma. Cherinto
215il tuo minor germano
 la condurrà.
 TIMANTE
                         Che inaspettata è questa
 felicità!
 DEMOFOONTE
                  V'è per mio cenno al porto
 chi ne attende l'arrivo.
 TIMANTE
                                            Al porto!
 DEMOFOONTE
                                                               E quando
 vegga apparir la sospirata nave
220avvertiti sarem.
 TIMANTE
                                Qual nave?
 DEMOFOONTE
                                                       Quella
 che la real Creusa
 conduce alle tue nozze.
 TIMANTE
                                            (Oh dei!)
 DEMOFOONTE
                                                                Ti sembra
 strano, lo so. Gli ereditari sdegni
 de' suoi, degli avi nostri un simil nodo
225non facevan sperar. Ma in dote alfine
 ella ti porta un regno. Unica prole
 è del cadente re.
 TIMANTE
                                 Signor... Credei...
 (Oh error funesto!)
 DEMOFOONTE
                                      Una consorte altrove
 che suddita non sia per te non trovo.
 TIMANTE
230O suddita o sovrana
 che importa o padre?
 DEMOFOONTE
                                          Ah no; troppo degli avi
 ne arrossirebbon l'ombre. È lor la legge
 che condanna a morir sposa vassalla
 unita al real germe; e finch'io viva
235saronne il più severo
 rigido esecutor.
 TIMANTE
                                Ma questa legge...
 ADRASTO
 Signor giungono in porto
 le frigie navi.
 DEMOFOONTE
                            Ad incontrar la sposa
 vola, o Timante.
 TIMANTE
                                Io?
 DEMOFOONTE
                                         Sì. Con te verrei;
240ma un funesto dover mi chiama al tempio.
 TIMANTE
 Ferma, senti signor.
 DEMOFOONTE
                                        Parla. Che brami?
 TIMANTE
 Confessarti... (Che fo?) Chiederti... (Oh dio
 che angustia è questa!) Il sagrificio, o padre,
 la legge... la consorte...
245(Oh legge! Oh sposa! Oh sagrificio! Oh sorte!)
 DEMOFOONTE
 Principe, il nodo è stretto: io l'ho promesso.
 E non ci resta ormai
 più luogo al pentimento, o alcun consiglio.
 La fè paterna ora sostenghi il figlio. (Parte con Adrasto)