Demofoonte, libretto, Lisbona, Stamperia Reale, 1775

 SCENA III
 
 DEMOFOONTE solo
 
 DEMOFOONTE
 Dunque m'insulta ognun? L'ardita nuora,
 il suddito superbo, il figlio audace
 tutti scuotono il freno. Ah non è tempo
640di soffrir più. Custodi olà. Dircea
 si tragga al sacrificio
 senz'altro indugio; ella è cagion de' falli
 del padre suo, del figlio mio. Né quando
 fosse innocente ancora
645viver dovrebbe. È necessario al regno
 l'imeneo con Creusa; e mai Timante
 nol compirà finché Dircea non muore.
 Quando al pubblico giova,
 è consiglio prudente
650la perdita d'un solo, anche innocente.
 
    Se tronca un ramo, un fiore
 l'agricoltor così,
 vuol che la pianta un dì
 cresca più bella.
 
655   Tutta sarebbe errore
 lasciarla inaridir,
 per troppo custodir
 parte di quella. (Parte)