Didone abbandonata, libretto, Roma, de’ Rossi, 1747

 SCENA IV
 
 DIDONE e OSMIDA
 
 DIDONE
 Venga Arbace qual vuole,
 supplice o minaccioso, ei viene invano.
 In faccia a lui pria che tramonti il sole
 ad Enea mi vedrà porger la mano.
125Solo quel cor mi piace,
 sappialo Iarba.
 OSMIDA
                               Ecco s'appressa Arbace.