Didone abbandonata, libretto, Roma, de’ Rossi, 1747

 DIRCEA
395Io voglio pianger tanto...
 MATUSIO
 Il tuo caso domanda altro che pianto.
 DIRCEA
 Sappi...
 MATUSIO
                  Attendimi. Un legno
 volo a cercar che ne trasporti altrove. (Parte)
 
 SCENA XI
 
 DIRCEA e poi TIMANTE
 
 DIRCEA
 Dove, misera, ah dove
400vuol condurmi a morir? Figlio innocente,
 adorato consorte, oh dei, che pena
 partir senza vedervi.
 TIMANTE
                                         Alfin ti trovo,
 Dircea mia vita.
 DIRCEA
                                 Ah caro sposo, addio
 e addio per sempre. Al tuo paterno amore
405raccomando il mio figlio;
 abbraccialo per me; bacialo e tutta
 narragli, quando sia