Didone abbandonata, libretto, Roma, de’ Rossi, 1747

 SCENA ULTIMA
 
 DIDONE
 
 DIDONE
 Ah che dissi infelice! A quell'eccesso
 mi trasse il mio furore!
1355Oh dio cresce l'orrore. Ovunque io miro
 mi vien la morte e lo spavento in faccia,
 trema la reggia e di cader minaccia.
 Selene, Osmida, ah tutti,
 tutti cedeste alla mia sorte infida,
1360non v'è chi mi soccorra o chi m'uccida.
 
    Vado... Ma dove?... Oh dio!
 Resto... Ma poi, che fo?
 Dunque morir dovrò
 senza trovar pietà?
 
1365E v'è tanta viltà nel petto mio?
 No, no. Si mora. E l'infedele Enea
 abbia nel mio destino
 un augurio funesto al suo camino.
 Precipiti Cartago,
1370arda la reggia e sia
 il cenere di lei la tomba mia. (Si getta tra le fiamme)
 
 Il fine