Didone abbandonata, libretto, Stoccarda, Cotta, 1763

 SCENA VII
 
 SELENE e detti
 
 SELENE
 Tanto ardir nella reggia! Olà, fermate.
 Così mi serbi fé? Così difendi,
 Araspe traditor, d'Enea la vita?
 ENEA
750No, principessa, Araspe
 non ha di tradimenti il cor capace.
 SELENE
 Chi di Iarba è seguace,
 esser fido non può.
 ARASPE
                                      Bella Selene,
 puoi tu sola avanzarti
755a tacciarmi così.
 SELENE
                                 T'accheta e parti.
 ARASPE
 Tacerò; partirò; ma la mia fede
 oltraggi ed il mio onore
 se infido tu mi chiami e traditore (Parte)