Didone abbandonata, libretto, Stoccarda, Cotta, 1763

 SCENA IX
 
 SELENE e detti
 
 SELENE
                                                 Oh dio, germana!
 Alfine Enea...
 DIDONE
                            Partì?
 SELENE
                                          No, ma fra poco
 le vele scioglierà da' nostri lidi.
 Or ora io stessa il vidi
 verso i legni fugaci
1125sollecito condurre i suoi seguaci.
 DIDONE
 Che infedeltà! Che sconoscenza! Oh dei!
 Un esule infelice...
 Un mendico stranier... Ditemi voi
 se più barbaro cor vedeste mai?
1130E tu, cruda Selene,
 partir lo vedi ed arrestar nol sai?
 SELENE
 Fu vana ogni mia cura.
 DIDONE
 Vanne, Osmida e procura
 che resti Enea per un momento solo.
 OSMIDA
1135Ad ubbidirti io volo. (Parte)