Didone abbandonata, partitura ms. A-Wn, 1763

                Dal dì ch’io vidi il tuo sembiante
1130tacqui misera amante
 l’amor mio, la mia fede
 ma vicina a morir chiedo mercede.
 ENEA
 Selene, del tuo foco
 non mi parlar né degli affetti altrui.
1135Non più amante qual fui, guerriero io sono.
 Torno al costume antico,
 chi trattien le mie glorie è mio nemico.
 
    A trionfar mi chiama
 un bel desio d’onore
1140e già sopra il mio core
 comincio a trionfar.
 
    Con generosa brama
 tra i rischi e le ruine
 di nuovi allori il crine
1145io volo a circondar. (Parte)
 
 SCENA IX
 
 SELENE sola
 
 SELENE
 Sprezzar la fiamma mia,
 togliere alla mia fede ogni speranza