Ezio, libretto, Stoccarda, Cotta, 1758

 SCENA II
 
 VALENTINIANO senza manto e senza lauro, con spada nuda, seguito di pretoriani e detti
 
 VALENTINIANO
415Ogni via custodite ed ogni ingresso. (Parlando ad alcuni di essi che partono)
 MASSIMO
 (Egli vive! O destin!)
 VALENTINIANO
                                          Massimo, Fulvia,
 chi creduto l'avria?
 MASSIMO
                                      Signor, che avvenne?
 VALENTINIANO
 Ah maggior fellonia mai non s'intese!
 FULVIA
 (Misero genitor!)
 MASSIMO
                                   (Tutto comprese).
 VALENTINIANO
420Di chi deggio fidarmi? I miei più cari
 m'insidiano la vita.
 MASSIMO
 (Ardir). Come? E potrebbe
 un'anima sì rea trovarsi mai?
 VALENTINIANO
 Massimo, e pur si trova e tu lo sai.
 MASSIMO
425Io?
 VALENTINIANO
          Sì, ma il ciel difende
 le vite de' monarchi. Emilio invano
 trafiggermi sperò; nel sonno immerso
 credea trovarmi e s'ingannò. L'intesi
 del mio notturno albergo
430l'ingresso penetrare. Ai dubbi passi,
 al tentar delle piume
 previdi un tradimento. In piè balzai,
 strinsi un acciar; contro il felon che fugge
 fra l'ombre i colpi affretto; accorse al grido
435stuol di custodi e delle aperte logge
 mi veggo al lume inaspettato e nuovo
 sanguigno il ferro, il traditor non trovo.
 MASSIMO
 Fors'Emilio non fu.
 VALENTINIANO
                                      La nota voce
 ben riconobbi al grido, onde si dolse
440allor che lo piagai.
 MASSIMO
                                    Ma per qual fine
 un tuo servo arrischiarsi al colpo indegno?
 VALENTINIANO
 Il servo lo tentò, d'altri è il disegno.
 FULVIA
 (Oh dio!)
 MASSIMO
                     Lascia ch'io vada
 in traccia del fellon.
 VALENTINIANO
                                       Cura è di Varo.
445Tu non partire.
 MASSIMO
                               (Ah son perduto!) Io forse
 meglio di lui potrò...
 VALENTINIANO
                                        Massimo, amico,
 non lasciarmi così; se tu mi lasci,
 donde spero consiglio e donde aita?
 MASSIMO
 T'ubbidisco. (Io respiro).
 FULVIA
                                                 (Io torno in vita).
 MASSIMO
450Ma chi del tradimento
 tu credi autor?
 VALENTINIANO
                              Puoi dubitarne? In esso
 Ezio non riconosci? Ah se mai posso
 convincerlo abbastanza, i giorni suoi
 l'error mi pagheranno.
 FULVIA
455(Mancava all'alma mia quest'altro affanno).
 MASSIMO
 Io non so figurarmi
 in Ezio un traditore.
 È ben ver che l'amore,
 l'ambizion, la gelosia, la lode
460contaminan talor d'altrui la fede.
 Ezio amato si vede,
 e pien d'una vittoria,
 arbitro è delle schiere...
 Eh potrebbe scordarsi il suo dovere.
 FULVIA
465Tu lo conosci ed in tal guisa, o padre,
 parli di lui?
 MASSIMO
                         Son d'Ezio amico, è vero,
 ma suddito d'Augusto.
 VALENTINIANO
                                            E Fulvia tanto
 difende un traditore? Ah che il sospetto
 del geloso mio cor vero diviene!
 MASSIMO
470Credi Fulvia capace
 d'altro amor che del tuo? T'inganni assai.