Ezio, libretto, Lisbona, Stamperia Reale, 1772

 SCENA V
 
 MASSIMO solo
 
 MASSIMO
 Che sventura è la mia! Così ripiena
 di malvagi è la terra, e quando poi
 un malvagio vogl'io, son tutti eroi.
 Ma già troppo parlai.
195Pria che sorga l'aurora,
 mora Cesare, mora. Emilio il braccio
 mi presterà. Che può avvenirne? O cade
 Valentiniano estinto; e pago io sono;
 o resta in vita; ed io farò che sembri
200Ezio il fellone.  Intanto
 il commettersi al caso
 nell'estremo periglio
 è il consiglio miglior d'ogni consiglio.
 
    Il nocchier che si figura
205ogni scoglio, ogni tempesta,
 non si lagni se poi resta
 un mendico pescator.
 
    Darsi in braccio ancor conviene
 qualche volta alla fortuna,
210che sovente in ciò ch'avviene
 la fortuna ha parte ancor. (Parte)