Ezio, libretto, Lisbona, Stamperia Reale, 1772

 SCENA V
 
 FULVIA e detti
 
 EZIO
 Fulvia!
 MASSIMO
                 (Che mai sarà? L'alma s'agghiaccia).
 FULVIA
 Da Fulvia che si vuol?
 VALENTINIANO
                                           Che ascolti e taccia.
815Ti sorprende l'offerta. Ella è sì grande (Ad Ezio)
 che crederla non sai; ma temi invano.
 La promisi, l'affermo, ecco la mano.
 EZIO
 A qual prezzo però mi si concede
 d'esserne possessor?
 VALENTINIANO
                                         Poco si chiede.
820Tu sei reo per amor; chi visse amante
 facilmente ti scusa. Altro non bramo
 che un ingenuo parlar; tutto il disegno
 svelami, te ne priego, onde non viva
 Cesare più co' suoi timori intorno.
 EZIO
825Addio mia vita, alla prigione io torno. (A Fulvia)
 VALENTINIANO
 (E 'l soffro?)
 FULVIA
                          (Oimè.)
 VALENTINIANO
                                            Senti; e lasciar tu vuoi, (Ad Ezio)
 ostinato a tacer, Fulvia che tanto
 fedel ti corrisponde?
 Parla. (Nemmeno il traditor risponde).
 MASSIMO
830(Quanti perigli!)
 VALENTINIANO
                                  Ezio, m'ascolti? Intendi
 che parlo a te? Son tali i detti miei
 che un reo, come tu sei, debba sprezzarli?
 EZIO
 Quando parli così, con me non parli.
 VALENTINIANO
 (Eh si risolva). Olà, custodi.
 FULVIA
                                                     Ah prima (A Valentiniano)
835lo sdegno tuo contro di me si volga.
 VALENTINIANO
 Né puoi tacer? (A Fulvia) Il prigionier si sciolga. (Si tolgono le catene ad Ezio)
 EZIO
 Come!
 FULVIA
                (Che veggio!)
 MASSIMO
                                           (Oh stelle!)
 VALENTINIANO
                                                                  Alfin conosco
 che innocente tu sei. Tanta costanza
 nel ricusar la sospirata sposa
840no che un reo non avrebbe. Ezio, mi pento
 del mio rigore; emenderanno i doni
 l'ingiuste offese de' sospetti miei.
 Vanne, Fulvia è già tua, libero or sei.
 FULVIA
 (Felice me!)
 EZIO
                          La prima volta è questa
845ch'io mi confondo innanzi a te. Chi mai
 un monarca rivale a questo segno
 generoso sperò? La tua diletta
 mi cedi e non rammenti...
 VALENTINIANO
                                                  Ezio t'affretta.
 Impaziente attende
850Roma di rivederti.
 EZIO
                                     Ora io detesto,
 Cesare, il fasto mio. Perdono; ah troppo,
 troppo mal ti conobbi. Io non sperai...
 VALENTINIANO
 Va' duce. Ancor non mi conosci assai.
 EZIO
 
    Tutto il mio sangue d'Augusto è dono
855e per difendere d'Augusto il trono
 tutto il mio sangue si spargerà.
 
    A lui fedele vissi finora,
 e saprò vivere per dargli ogn'ora
 prove più belle di fedeltà. (Parte)