La favola de’ tre gobbi, libretto, Firenze, Pieri, 1751 (I tre gobbi rivali)

 IL CONTE
 Permetta, anzi conceda
 che prostrato si veda
 il prototipo ver de' rispettosi,
 l'infimo de' suoi servi generosi.
 MADAMA
195Son sua serva obbligata.
 IL CONTE
 La fama ha publicato
 i pregi vostri con eroica tromba;
 l'eco intorno rimbomba
 il nome espressamente
200di madama Vezzosa alto e potente.
 MADAMA
 Sempre serva di lei.
 IL CONTE
 Ed io pur bramerei,
 anzi sospirerei,
 benché il merito mio sia circonscritto,
205nel ruolo de' suoi servi esser descritto.
 MADAMA
 Anzi de' miei padroni.
 IL CONTE
 Ah madama, perdoni
 se tracotante, ardito,
 gli porgo il dolce invito
210d'esiger il favor alto e sovrano
 di poterle baciar la bianca mano.
 MADAMA
 (Non vuo' di divertirmi
 perder la congiuntura
 con questa original caricatura). (Gli dà a baciar la mano)
215Si accomodi.
 IL CONTE
                           La fama
 poco disse finor di voi parlando,
 voi cantando, esaltando,
 veggo più, veggo molto
 in quell'amabil volto
220che con raggi di placido splendore
 spiega l'idea del liberal suo core.
 MADAMA
 Signor, lei mi confonde,
 vorrei dir ma non so;
 per andare alla breve, io tacerò.
 IL CONTE
225Quel silenzio loquace
 quanto, quanto mi piace. Ella tacendo,
 col muto favellar va rispondendo;
 ed io, che tutto intendo,
 il genio suo comprendo;
230ella vuol favorirmi ed io m'arrendo;
 ed accetto le grazie e grazie rendo.
 MADAMA
 Non ne dica di più, lo so, lo credo,
 lo capisco, lo vedo.
 Lei è tutto ben fatto;
235lei è tutto gentil. (Lei è un bel matto).
 IL CONTE
 Cosa dite, madama,
 che io inteso non ho?
 MADAMA
                                         Ah!
 IL CONTE
 Ma cos'è quel sospiro?
 MADAMA
                                            Io non lo so.
 
    Che posso dirvi, oh dio!
240Altro non so dir io,
 che un certo palpitare
 mi toglie il respirare.
 Lei, ch'è in amor perfetto,
 intender lo potrà.
245Ma perché poi furbetto
 fingere vuol con me?
 
    Il merlotto già crede
 ch'io voglia amarlo;
 ma voglio burlarlo,
250ch'io non mel sogno affé.
 
 IL CONTE
 Senta, signora mia, per dire il vero,
 io son un cavaliero,
 ameno e disinvolto,
 se lei mi osserva in volto,
255un certo non so che vi vederà
 che s'accosta di molto alla beltà.
 Circa la grazia poi, non fo per dire,
 osservi la presenza,
 col piè sempre in cadenza;
260nelle braccia grazioso,
 nel gestir manieroso,
 si può dire ch'io sia cosa compita;
 e poi che serve? Il conte Bellavita.
 MADAMA
 Già si sa, già si vede,
265la sua vita ben fatta è cosa rara.
 Vezzi e grazie da lei ciascuno impara.
 Ella con favorirmi mi fa onore,
 cirimonie non fo, son di buon cuore.
 IL CONTE
 Viva il bon cor. Anch'io l'affettazione
270odio nelle persone;
 parlar mi piace natural affatto,
 perciò dal seno estratto
 il più divoto e caldo sentimento,
 trabocca dalle labbra il mio contento.
 
275   Mi guardi in volto,
 guardi che brio,
 tutto son io
 grazia e beltà.
 
    Con le madame
280piango e sospiro.
 Con chi mi offende
 sbuffo e deliro;
 l'aria da nobile
 bene mi sta.
 
 MADAMA
285Non si stia a faticare,
 sempre meno dirà di quel che appare;
 ma, se tanto è grazioso,
 sarà anco generoso.
 IL CONTE
                                      E cosa importa?
 Dov'è grazia e beltà,
290non si ricerca generosità.
 MADAMA
 Signor, lei mi perdoni, in questo sbaglia.
 Un amante, ancorché bello e grazioso,
 quando si mostra avaro,
 alla donna non puol esser mai caro.
 IL CONTE
295Dunque con i miei vezzi
 io non posso da voi sperar affetto?
 MADAMA
 Per me, vi parlo schietto,
 se mi volete innamorar da buono,
 fate che dell'argento io senta il suono.
 IL CONTE
300Sarà dunque un amor interessato.
 MADAMA
 Sarà l'amor che dalle donne è usato.
 IL CONTE
 Parmi di sentir gente.
 MADAMA
                                           Ah dite piano,
 poiché tengo un germano
 ch'è piuttosto cervello stravagante;
305se ci sente, vorrà far l'arrogante.
 IL CONTE
 Tiriamoci più in qua. Torniamo un poco
 al discorso di prima,
 per esempio, volendo
 darvi un segno d'amor, quest'orologio,
310dite, saria opportuno?
 MADAMA
 Ah sì, ne ho perso uno
 simile appunto a quello.
 IL CONTE
 Guardate con che grazia io vel presento.
 MADAMA
 Oh che grazia gentil! Siete un portento.
 IL CONTE
315Mi vorrete poi bene?
 MADAMA
                                         Uh tanto, tanto.
 IL CONTE
 Vi piace il volto mio?
 MADAMA
                                         Siete un incanto.
 IL CONTE
 
    Vezzosa gradita,
 mio dolce tesoro.
 
 MADAMA
 
 Per voi, Bellavita,
320io smanio, io moro.
 
 A DUE
 
 Che dolce contento
 ch'io provo, ch'io sento!
 Che brio! Che beltà!
 
 IL CONTE
 
    Ohimè, sento gente.
 
 MADAMA
 
325No no, non è niente;
 sarà mio fratello.
 
 IL CONTE
 
 Ha poco cervello,
 tremar ci farà.
 
 MADAMA
 
    Non tema di nulla;
330stia fermo, stia qua.
 
 PARPAGNACCO
 
    Padron riverito.
 
 IL CONTE
 
 Son servo obbligato.
 
 PARPAGNACCO
 
 È tutto compito. (A madama)
 
 IL CONTE
 
 È assai ben creato. (A madama)
 
 MADAMA
 
335Sorella gli sono,
 spiacermi non sa.
 
 PARPAGNACCO, IL CONTE
 
    (Fratello più buono
 di lui non si dà).
 
 MADAMA
 
    Per fino ch'ei parte,
340celatevi là. (Piano a Parpagnacco)
 
 PARPAGNACCO
 
 È troppa bontà.
 
 MADAMA
 
    Andate in disparte,
 che poi partirà. (Piano al conte)
 
 IL CONTE
 
 È troppa bontà.
 
 PARPAGNACCO, IL CONTE
 
345   Gli son servitore.
 Comandi, signore,
 ma con libertà. (Si ritirano)
 
 MADAMA
 
    Oh questa sì ch'è bella!
 M'hanno creduto affé.
 
 MACACCO
 
350   Non c'è più più nessuno,
 to... to... to... tocca a me.
 
 MADAMA
 
    E questo bel Macacco
 da me cosa vorrà?
 
 MACACCO
 
    Mia ca... ca... ca... ca... cara.
 
 MADAMA
 
355Mio be... be... be... be... bello.
 
 A DUE
 
 Son qua qua qua qua.
 
 PARPAGNACCO, IL CONTE
 
    Un altro suo fratello
 codesto ancor sarà?
 
 MADAMA
 
    Or son nell'imbroglio.
360Non so cosa sarà.
 
 MACACCO
 
 Son qua qua qua qua qua.
 
 PARPAGNACCO, IL CONTE
 
    Ebben quanti fratelli
 avete, mia signora?
 
 MADAMA
 
 Padroni cari e belli,
365io non glielo so dir.
 
 PARPAGNACCO
 
    Voi siete menzognera.
 
 IL CONTE
 
 Voi siete lusinghiera.
 
 A DUE
 
 Scoperta siete già.
 
 MADAMA
 
    Andate, che vi mando;
370andate via di qua.
 
 MACACCO
 
 Co... cosa mai sarà!
 
 A QUATTRO
 
    Che razza maledetta,
 che rabbia che mi fa.
 
 Fine della prima parte