La favola de’ tre gobbi, libretto, Monaco, Vötter, 1758 (Li tre gobbi rivali amanti di madama Vezzosa)

610Ad Ezio io non pensai, d’Attila io parlo.
 ONORIA
 (Oh inganno!) Attila?
 MASSIMO
                                          E come!
 VALENTINIANO
 Un messaggier di lui
 me ne recò pur ora
 la richiesta in un foglio.
 ONORIA
                                              (Oh dei!)
 VALENTINIANO
                                                                  Poss’io
615dunque del tuo consenso
 Attila assicurar?
 ONORIA
                                 No; prima io voglio,
 signor, vederti salvo. Ezio favelli,
 si cerchi il traditore
 e in pace poi si parlerà d’amore.
 
620   Finché per te mi palpita
 timido in petto il cor,
 accendersi d’amor
 non sa quest’alma.
 
    Nell’amorosa face
625qual pace ho da sperar,
 se comincio ad amar
 priva di calma. (Parte)
 
 SCENA XI
 
 VALENTINIANO e MASSIMO
 
 VALENTINIANO
 Olà, qui si conduca (Esce una comparsa e ricevuto l’ordine parte)
 il prigionier. Ne’ miei timori io cerco
630da te consiglio. Assicurarmi in parte
 potrà d’Attila il nodo?
 MASSIMO
                                           Anzi ti espone
 a periglio maggior. Cerca il nemico
 sopir la cura tua,  chi sa che ad Ezio
 non sia congiunto? Il temerario colpo
635gran sostegno suppone.
 
 SCENA XII
 
 FULVIA e detti
 
 FULVIA
                                             Ah rassicura
 Augusto i miei timori. È noto il reo?
 È in salvo la tua vita?
 VALENTINIANO
                                          E Fulvia ha tanta
 cura di me?
 FULVIA
                         Non deve esser mia cura
 un sovrano, uno sposo, a cui fra poco
640con tenace catena
 annodarmi dovrò? (So dirlo appena).