La favola de’ tre gobbi, libretto, Vienna, Ghelen, 1759 (Madama Vezzosa)

 Ezio non è, s’io non gli son di guida,
 quando parte da me fa’ che s’uccida.
 VARO
 Ubbidirò. Ma sai...
 VALENTINIANO
 Tutto già so. Di preparare il colpo
790sol la tua cura sia.
 Va’. Fulvia intanto e il prigionier m’invia. (Varo parte)
 
 SCENA III
 
 VALENTINIANO, poi MASSIMO
 
 VALENTINIANO
 Tacete, o sdegni miei, l’odio sepolto
 resti nel cor, non comparisca in volto.
 MASSIMO
 Signor, tutto sedai. D’Ezio la morte
795a tuo piacere affretta;
 Roma t’applaude, ogni fedel l’aspetta.
 VALENTINIANO
 Ma che vuoi? Mi si dice
 che un barbaro, che un empio,
 che un incauto son io. Gli esempi altrui
800seguitar mi conviene.
 MASSIMO
 Come? Perché?
 VALENTINIANO
                                T’accheta; Ezio già viene.
 
 SCENA IV
 
 EZIO incatenato esce dai cancelli e detti
 
 MASSIMO
 (Chi mai lo consigliò!)
 VALENTINIANO
                                            Duce fra noi
 più d’odio non si parli. Io vengo amico;
 il mio rigor detesto;
805e voglio...
 EZIO
                     Io so che vuoi, m’è noto il resto.
 Onoria ti prevenne.
 S’altro a dirmi non hai,
 torno alla mia prigion; seco parlai.
 VALENTINIANO
 Non potea dirti Onoria
810tutto finor.
 EZIO
                       Tutto mi disse: intesi
 quali i tuoi doni sono.
 VALENTINIANO
 No, non disse il maggior. Vedi qual dono. (Accennando Fulvia)
 
 SCENA V
 
 FULVIA e detti
 
 EZIO
 Fulvia!
 MASSIMO
                 (Che mai sarà? L’alma s’agghiaccia).
 FULVIA
 Da Fulvia che si vuol?
 VALENTINIANO
                                           Che ascolti e taccia.
815Ti sorprende l’offerta. Ella è sì grande (Ad Ezio)
 che crederla non sai; ma temi invano.
 La promisi, l’affermo, ecco la mano.
 EZIO
 A qual prezzo però mi si concede
 d’esserne possessor?
 VALENTINIANO
                                         Poco si chiede.
820Tu sei reo per amor; chi visse amante
 facilmente ti scusa. Altro non bramo
 che un ingenuo parlar; tutto il disegno
 svelami, te ne priego, onde non viva
 Cesare più co’ suoi timori intorno.
 EZIO
825Addio mia vita, alla prigione io torno. (A Fulvia)
 VALENTINIANO
 (E ’l soffro?)
 FULVIA
                          (Oimè.)
 VALENTINIANO
                                            Senti; e lasciar tu vuoi, (Ad Ezio)