La favola de’ tre gobbi, libretto, Praga, Pruscha, [1760] (Madama Vezzosa)

                          L’imperator finora
 dunque non sa ch’io t’amo?
 MASSIMO
                                                     Il vostro amore
 per tema io gli celai.
 EZIO
                                        Questo è l’errore.
180Cesare non ha colpa. Al nome mio
 avria cangiato affetto. Egli conosce
 quanto mi deve; e sa ch’opra da saggio
 l’irritarmi non è.
 FULVIA
                                  Tanto ti fidi?
 Ezio, mille timori
185mi turban l’alma. È troppo amante Augusto;
 troppo ardente tu sei. Rifletti, oh dio,
 pria di parlar. Qualche funesto evento
 mi presagisce il cor. Nacqui infelice
 e sperar non mi lice
190che la sorte per me giammai si cangi.
 EZIO
 Son vincitor; sai che t’adoro e piangi?
 
    Pensa a serbarmi, o cara,
 i dolci affetti tuoi;
 amami e lascia poi
195ogni altra cura a me.
 
   Tu mi vuoi dir col pianto
 che resti in abbandono.
 No, così vil non sono;