La fenice sul rogo o vero La morte di San Giuseppe, libretto, Napoli, Porsile, 1737

 SAN GIUSEPPE
 Vegg'io la Morte, o sposa...
 AMOR DIVINO
 La Morte sì, che rispettosa mira
 agonizar in estasi d'amore
 Fenice, che rinasce, e che non more!
 
170   E può rinascere
 chi non morì?
 Se non sia spento,
 si può riaccendere
 acceso ardore?
175Questo è un portento
 del mio valor.
 
    Maria così
 è madre e vergine,
 difeso e illeso
180il suo candore:
 questi impossibili
 può farli amor.
 
 SAN GIUSEPPE
 Sposa vegg'io la Morte,
 che de' giorni dell'uomo è notte oscura,
185la vedo invidiosa
 emular quella notte,
 in cui nacque bambino
 il vero sol divino,
 e tu ne fosti, tu, l'intatta aurora.
 AMOR DIVINO
190Quella notte del dì più bella assai.
 SAN GIUSEPPE
 Così di mille rai,
 cinta l'orride chiome
 questa che già di morte appena ha 'l nome,
 placidissima viene
195a dar notte tranquilla a questo core;
 così ai rai del Signore,
 ai tuoi bei raggi, o sposa,
 io chiudo i lumi, e l'alma omai riposa.
 MARIA SANTISSIMA
 Sì sì, riposa omai,
200chiudi in sonno di pace i stanchi rai.
 
    Pastorello in mezzo ai fiori
 quasi un fior più vago e bello,
 dorme e aspetta il nuovo dì.
 
    Dopo tanti e tanti orrori
205sciolto il turbine de' pianti,
 anche tu spera così.
 
 SAN MICHELE
 Or ora, o quanto lieto...
 AMOR DIVINO
 Quanto rapido il volo
 spiegherai verso il ciel.
 SAN MICHELE
                                             Qual va cantando
210su l'alba il cardellino,
 e spiega il suo piacer dall'elce, al pino.
 
    Vola intorno al primo raggio
 l'augelletto vezzosetto
 e dal faggio all'orno va.
 
215   Così a unirsi al suo bel nume
 l'alma amante in un istante
 le sue piume inalzerà.
 
 SAN GIUSEPPE
 Cedendo intanto a morte,
 or che l'alma abbandona il corpo frale,
 SAN MICHELE
220privi di ardor vitale
 che bevono da' rai del caro nume
 lascieran di brugiare e gli occhi e 'l core.
 SAN GIUSEPPE
 Vorrei, che alfin diviso,
 AMOR DIVINO
 per man di Morte, no, per man di Amore,
 SAN GIUSEPPE
225dall'alma amante, il seno
 di ardor serbasse un sol vestigio almeno.
 Ma è pena inevitabile
 che vada alfin, se poco amò il mio core,
 tra chiusi marmi a mendicare ardore.
 
 A tre
 
 AMOR DIVINO E SAN MICHELE A DUE
 
230   Intanto chiudi i lumi,
 vanne, o Giuseppe, in pace,
 ei ti precede Amor.
 
 SAN GIUSEPPE
 
    Mi abbaglio a la tua face
 ed ecco io chiudo i lumi,
235cedo al tuo vago ardor.
 
 AMOR DIVINO
 
    Felice la Fenice
 rinasca all'ardor.
 
 SAN GIUSEPPE
 
    È amabile gioire,
 morire per amor.
 
240   Ceneri mie, restate,
 da voi già prendo il volo,
 e lungi omai dal suolo
 anelo al mio Signor.
 
 AMOR DIVINO E SAN MICHELE A DUE
 
    O ceneri beate
245restate ancor fumanti,
 vengano l'alme amanti
 a più infocarvi il cor.
 
 MARIA SANTISSIMA
 Degne al par degl'incendi
 son le ceneri ancora,
250qualor son di Fenice, e resta in loro
 nuova speme di vita e di ristoro.
 SAN MICHELE
 In estasi d'amore
 dolcemente inquieta,
 AMOR DIVINO
 e lieta e impaziente,
 SAN MICHELE
255e sol, perché la opprime
 la gioia e 'l gran diletto,
 AMOR DIVINO
 l'alma ne vola omai fuori del petto.
 SAN GIUSEPPE
 Sposa adorata, addio,
 lungi da te, lungi dal caro nume...
 MARIA SANTISSIMA
260Puro, e limpido fiume,
 parti dal mar, per far ritorno al mare.
 AMOR DIVINO
 Ah sì, vanne sotterra,
 e tardo e lacrimoso
 serpendo occulto il suolo...
 MARIA SANTISSIMA
                                                  E giunto al mare
265spumando di contento
 sposerai le bell'onde
 d'un mesto pianto all'onde sue gioconde.
 
    Vanne va', verrà quel dì,
 che 'l ruscel, che si partì,
270rieda lieto in braccio al mar.
 
    Rieda al mar sempre a godere,
 e sia absorto dal piacere
 in un caro tempestar.
 
 SAN GIUSEPPE
 Lungi da te, lungi dal caro nume
275ne vado io già, sposa adorata, addio.
 Son io quel picciol rio...
 MARIA SANTISSIMA
 Giesù il mare infinito.
 SAN MICHELE
 E n'è Maria l'immacolato lito.
 SAN GIUSEPPE
 O lito, mar, mi aspetta,
280in te resta il mio core...
 Giesù, caro Signore...
 pietoso accogli l'ultimi respiri
 di chi amando te sol, che sei mia vita,
 perché non sa, perché non può più amare,
285more per viepiù amar, bontà infinita,
 son tutto fiamme, e sbocca
 dal petto il foco mio, che mi consuma,
 fuma il cor tra gl'incendi...
 e indistinguibil già dal proprio ardore
290vivo anela a la sfera, e par che more.
 
    L'ardor, che cresce in seno
 dolce mancar mi fa...
 pur vo' ridirlo: io t'a...
 t'amo, e mi moro.
 
295   Amando io vengo meno...
 né posso dirti più...
 Io t'amo, o mio Giesù...
 mio bel tesoro.
 
 SAN MICHELE
 Reina, il tuo Giuseppe
300in amabile ecclissi
 ai bei rai del Signor offusca i lumi.
 AMOR DIVINO
 Ed è quel suo pallor, che 'l volto adombra,
 un moribondo e debole splendore.
 MARIA SANTISSIMA
 Agonizza...
 AMOR DIVINO
                       vien meno,
 SAN MICHELE
                                              ed ecco more.
 
305   Potessi esser mortale
 e con deliquio uguale
 morir anch'io così.
 
    Viver potessi almeno
 così d'amor ripieno
310com'egli, oh Dio, morì.
 
 MARIA SANTISSIMA
 Sacra Clizia amorosa
 vagheggia...
 AMOR DIVINO
                         anche recisa,
 MARIA SANTISSIMA
                                                   il vero sole.
 SAN MICHELE
 Fan le smorte viole
 sotto un ciglio seren l'orror gradito.
 MARIA SANTISSIMA
315Ed ecco io di mia mano
 chiudo i lumi al mio sposo,
 caro sposo diletto,
 ed io gli unisco ambe le palme al petto.
 TUTTI
 
    Se Giuseppe così more,
320di morir non ha timore
 chi servir sempre lo sa.
 
    Ei lo guida, ei lo difende
 da le furie più tremende,
 e gl'impetra alfin pietà.
 
 Fine della seconda parte. Laus Deo, beatae Virgini, beatoque Josepho