La fenice sul rogo o vero La morte di San Giuseppe, partitura ms. CH-E (Il transito di San Giuseppe)

 SAN MICHELE
 Tra l'angustie beate
 del tuo povero letto,
 quasi d'acceso rogo
 sui bei rami odorosi,
5già tra sacri profumi
 fortunata Fenice il sen consumi.
 Io ti vedo, o Giuseppe,
 ai rai del vero sole,
 all'adorato lume
10scioglierti in fiamme, e incenerir le piume.
 Intanto a le tranquille
 agonie del tuo core, ai dolci affanni
 qui resto ad ammirar e i lumi e i vanni.
 
    Sono spirito immortale,
15io non so, che sia il morire,
 ma un sì dolce e bel languire
 già comincio ad ammirar.
 
    Sì, così infocate ho l'ale,
 così anch'io son tutto ardore,
20ma vantar non posso un core
 da rinascere a brugiar.
 
 SAN GIUSEPPE
 Michele, il fianco antico
 al gran peso degl'anni alfin vacilla,
 né incenerito amore
25ha finor il mio core,
 almeno il rio tormento,
 ch'amai poco Giesù, ne resti spento.
 
    Se a un sì bel foco
 ardei sì poco
30chiedo perdono,
 spero pietà.
 
    Queste che sono
 su le pupille
 stille del core
35il mio Signore
 non sdegnerà.
 
 MARIA SANTISSIMA
 Candido amato giglio,
 tu chini al suol le sempre intatte foglie?
 SAN GIUSEPPE
 È tempo omai che spogli
40l'alma il suo grave ammanto, è tempo omai
 che voli ad eseguir gli alti voleri...
 AMOR DIVINO
 De' tuoi strali più fieri,
 Morte, disarma il fianco,
 resti inutile al suol la tua faretra,
45Giuseppe ha da morir, Morte, t'arretra.
 
    Morono le Fenici,
 ma in quel venirsi meno
 si sentono nel seno
 la vita rinovar.
 
50   Così tra le felici
 fiamme d'amor ferito
 Giuseppe incenerito
 al cielo ha da volar.
 
 MARIA SANTISSIMA
 More alfin Giuseppe,
55ma in braccio al mio bel Figlio
 è diletto il tormento...
 SAN MICHELE
 E l'istesso morir vita e contento.
 
    Appena spira
 aura soave,
60parte la nave,
 e tutto mira
 placido il mar.
 
    Presso è la sposa,
 presso è il Figliolo:
65Morte amorosa,
 vero consuolo,
 dolce spirar.
 
 MARIA SANTISSIMA
 Morte, invidia gentil d'ogn'altra vita.
 SAN MICHELE
 Egli a morir t'invita
70per cui vive ogni cor...
 MARIA SANTISSIMA
                                           Egli che venne
 a debellar la Morte,
 vuol ch'a Lui spiri in seno...
 SAN MICHELE
                                                     O cara sorte!
 MARIA SANTISSIMA
 Che con dardo amoroso
 di sua man ti ferisce, o caro sposo.
 
 MARIA SANTISSIMA
 
75   Gradite ferite
 d'un Dio tutto amore,
 chiunque ne more
 a viver ne va.
 
    Son vaghe le piaghe
80che imprime nel petto
 Giesù, il mio diletto,
 ch'è tutto pietà.
 
 AMOR DIVINO
 Di Morte no, d'Amore è la ferita.
 SAN MICHELE
 È l'autor d'ogni vita
85con infocato strale
 ch'a te imprime nel sen piaga mortale.
 SAN GIUSEPPE
 Piaga mortale? e come?
 Presso l'amato lume,
 non poss'io più, che rinovar le piume.
 
90   Non può chi tutto può
 darmi la morte, no,
 qualor ne gode il cor
 l'aria gioconda.
 
    Ma s'egli vuol così,
95m'ucciderà, sì sì.
 Ohimè s'egli da me
 fia che s'asconda.
 
 SAN MICHELE
 Ai dolcissimi affanni
 suda il caro Giuseppe...
 MARIA SANTISSIMA
100Come ingemma vezzosa
 l'alba de' regni Eoi l'auree contrade,
 sì sparge perle un sì bel dì, che cade.
 SAN GIUSEPPE
 Sei tu aurora, o Maria,
 è Giesù vero sole, Espero io sono
105ch'i suoi rai, che i tuoi rai ricevo in dono.
 MARIA SANTISSIMA
 Vero sol, vero lume è il caro Figlio.
 Chiaro eterno splendore,
 balsamo è il tuo sudore,
 che diede ogni momento
110al divino suo ardore dolce alimento.
 Ed or puoi tu languire?
 Puoi morire, o Giuseppe, e teco è unita
 la vita d'ogni cor, ch'a sé t'invita?
 Muori sì, ma gioisci,
115e fiano al mio Signore
 i mancanti respiri inni ed onori.
 
    Pellegrin, ch'in folto orror
 tra la speme e tra 'l timor
 sospettoso intorno va,
120vede già che mezzo ascoso
 d'un barlume brilla il ciel.
 
    Quanto allor, ch'appena uscì,
 gode ai rai del nuovo dì,
 e risponde al suo cantar
125lieto il mar da le sue sponde,
 la dolce aurora del vago augel.
 
 SAN GIUSEPPE
 Sposa...
 MARIA SANTISSIMA
                  Che brami, o sposo?
 SAN GIUSEPPE
                                                         Il caro Dio
 mi fé delle tue gioie ognor consorte;
 teco il vidi bambino,
130teco godei trovando il mio tesoro,
 né vuol, ch'incontri io teco il tuo martoro.
 Là nel Calvario monte
 viva per più dolore
 miracolo del duolo un dì sarai,
135ed io tra le delizie or chiudo i rai!
 Vorrei... ma s'ei non vole
 adoro il suo voler, e seco io voglio
 tua la gloria del pianto e del cordoglio.
 
    Il Signor vuol ch'a me solo
140cara morte dia l'amor,
 e la nieghi a te il dolor.
 
 MARIA SANTISSIMA
 
    Egli vuol che a te dia solo
 morte placida l'amore,
 e la nieghi a me il dolor.
 
 SAN GIUSEPPE
 
145   Che bontà!
 
 MARIA SANTISSIMA
 
                           Che dir poss'io?
 
 SAN GIUSEPPE
 
 Arde, oh Dio, tra fiamme il cor.
 
 MARIA SANTISSIMA
 
 Non è mio questo mio cor.
 
 MARIA SANTISSIMA
 
    Ma 'l dolore
 
 SAN GIUSEPPE
 
                            ed il conforto
 
 A DUE
 
 ugualmente
 
 MARIA SANTISSIMA
 
                         all'alma,
 
 SAN GIUSEPPE
 
                                           al core
 
 A DUE
 
150rende amabile il Signor.
 
 SAN MICHELE
 Ad accenti sì bei muto son io.
 SAN GIUSEPPE
 O sposa, un picciol rio
 se alfin ne giunge ad imboccarsi al mare,
 AMOR DIVINO
 già non più quello in quel gran seno appare.
 SAN GIUSEPPE
155Tra l'incendio infinito
 d'un inesausto ardore
 non si discerne, no, questo mio core.
 AMOR DIVINO
 Un abisso di luce
 il confonde, l'abbaglia...
 SAN MICHELE
                                              O cari incendi!
 MARIA SANTISSIMA
160Fiamme adorate e belle!
 SAN GIUSEPPE
 Ed ecco incenerito è il cor tra quelle.
 
    Dolce auretta ch'alletta, che piace,
 più vorace fa un debole ardor.
 
    Sì m'accende, mi rende più amante
165il sembiante del caro Signor.
 
 Fine della prima parte