Alessandro nell’Indie, libretto, Stoccarda, Cotta, 1760

 SCENA XI
 
 GANDARTE
 
 GANDARTE
460Perché senz'opra degli altrui sudori
 nasceano i frutti, i fiori,
 perché più volte l'anno,
 non dubbio prezzo delle altrui fatiche,
 biondeggiavan le spiche e al lupo appresso
465in un covile istesso
 il sicuro agnellin prendea ristoro,
 era bella, cred'io, l'età dell'oro.
 Ma se allor le donzelle,
 per soverchia innocenza, a loro amanti
470dicean d'essere infide,
 chiaro così come Erissena il dice,
 per me l'età del ferro è più felice.
 
    Voi che adorate il vanto
 di semplice beltà,
475non vi fidate tanto
 di chi mentir non sa:
 che l'innocenza ancora
 sempre non è virtù.
 
    Mentisca pur e finga
480colei che m'arde il seno
 che almeno mi lusinga
 che non mi toglie almeno
 la liberta d'odiarla
 quando infedel mi fu. (Parte)