Alessandro nell’Indie, libretto, Lisbona, Stamperia Reale, 1776

 ALESSANDRO NELL’INDIE
 
 
    Dramma per musica da rappresentarsi nel real teatro dell’Ajuda nel felicissimo giorno natalizio del fedelissimo monarca don Giuseppe I, re di Portogallo, Algarve, etcetera, etcetera, nel dì 6 giugno 1776.
    Nella Stamperia Reale.
 
 ARGOMENTO
 
    La nota generosità usata da Alessandro il Grande verso Poro re di una parte dell’Indie, a cui più volte vinto rese i regni e la libertà, è l’azione principale del dramma, alla quale servono d’episodi e il costante amore di Cleofide regina d’altra parte dell’Indie per il geloso suo Poro e la destrezza con cui procurò ella d’approfittarsi dell’inclinazione d’Alessandro a vantaggio dell’amante e di sé stessa.
    Comincia la rappresentazione dalla seconda disfatta di Poro.
    La scena è su le sponde dell’Idaspe, in una delle quali è il campo di Alessandro e nell’altra la reggia di Cleofide.
 
 
 MUTAZIONI DI SCENE
 
    Nell’atto primo: campo di battaglia su le rive dell’Idaspe, tende e carri rovesciati, soldati dispersi, armi, insegne ed altri avanzi dell’esercito di Poro disfatto da Alessandro; recinto di palme e cipressi con piccolo tempio nel mezzo dedicato a Bacco nella reggia di Cleofide; gran padiglione d’Alessandro vicino all’Idaspe con vista della reggia di Cleofide su l’altra sponda del fiume.
    Nell’atto secondo: campagna sparsa di fabbriche antiche, con tende ed alloggiamenti militari, preparati da Cleofide per l’esercito greco. Ponte su l’Idaspe. Campo numeroso d’Alessandro, disposto in ordinanza di là dal fiume con elefanti, torri, carri coperti e macchine da guerra; appartamenti nella reggia di Cleofide.
    Nell’atto terzo: portici de’ giardini reali; parte interna del gran tempio di Bacco magnificamente illuminato e rivestito di ricchissimi tappeti: dietro de’ quali al destro lato, vicinissimi all’orchestra andranno a suo tempo a ricovrarsi Poro e Gandarte, in modo che rimangono celati così a tutti i personaggi, ma scoperti a tutti gli spettatori. Vasto ed ornato ma basso rogo nel mezzo che poi si accende. Due grandissime porte in prospetto che si spalancano e scoprono parte della reggia e della città in lontananza.
 
    Le scene sono d’invenzione del signore Giacomo Azzolini, architetto teatrale all’attual servizio di sua maestà fedelissima. Le macchine e decorazioni sono del signor Petronio Mazzoni, macchinista all’attual servizio di sua maestà fedelissima.
 
 
 PERSONAGGI
 
 ALESSANDRO
 (il signor Luigi Torriani)
 PORO re d’una parte dell’Indie, amante di Cleofide
 (il signor Carlo Reyna)
 CLEOFIDE regina d’altra parte dell’Indie, amante di Poro
 (il signor Giambattista Vasques)
 ERISSENA sorella di Poro
 (il signor Giuseppe Orti)
 GANDARTE generale dell’armi di Poro, amante d’Erissena
 (il signor Giovanni Ripa)
 TIMAGENE confidente di Alessandro e nemico occulto del medesimo
 (il signor Giuseppe Remanini)
 
 Coro di baccanti
 
    Tutti virtuosi della Real Cappella di sua maestà fedelissima. Il dramma è del celebre abate Metastasio, poeta cesareo. La musica è composizione del fu Jommelli, celebre maestro di cappella già pensionario all’attual servizio di sua maestà fedelissima.
 
 Comparse: sacerdoti, nobili guerrieri, guardie reali, soldati macedoni con Alessandro; nobili indiani con doni, guardie reali, soldati indiani con Cleofide, soldati indiani con Poro; guastatori con Gandarte, paggi con Cleofide ed Erissena, marinai, popolo.
 
    Gli abbattimenti sono del signor Pietro Antonio Faveri veneziano.
 
 
 BALLI
 
    Li balli sono del signor Andrea Alberti, detto il Tedeschino, ed eseguiti dalli seguenti qui sotto notati secondo la loro anzianità di servizio: 1. signor Pietro Colonna, 2. signor Francesco Zucchelli, 3. signor Niccola Midossi, 4. signor Paolo Orlandi, 5. signor Luigi Bellucci, 5. signor Luigi Bardotti, 6. signor Francesco Curioni, 6. signor Antonio Villa, 6. signor Francesco Picchi, 6. signor Francesco Fontanella, 6. signor Pietro Pedrelli, 6. signor Luigi Gori, 6. signor Ridolfo Buti, 7. signor Gherardo Cavazza. Tutti all’attual servizio di sua maestà fedelissima
 
    Li abiti de’ virtuosi cantanti sono d’invenzione e disegno degl’eredi Majnino di Milano; quei de’ ballerini del signor Paolo Solenghi all’attual servizio di sua maestà fedelissima.