Il filosofo di campagna, libretto, Roma, Puccinelli, 1757 (La serva astuta)

 RINALDO con CAPOCCHIO notaro della villa
 
 RINALDO
 Compatite signor...
 DON TRITEMIO
                                      La riverisco.
 RINALDO
 Compatite s'ardisco
 replicarvi l'incommodo, temendo
 che non siate di me ben persuaso,
385ho condotto il notaro,
 il qual patente e chiaro
 di me vi mostrerà
 titolo, parentele e facoltà.
 DON TRITEMIO
 È ridicolo invero.
 CAPOCCHIO
                                   Ecco, signore,
390l'istrumento rogato
 d'un ricco marchesato;
 ecco l'albero suo, da cui si vede
 che per retto camino
 vien l'origine sua del re Pipino.
 DON TRITEMIO
395Oh caperi! Che vedo!
 Questa è una cosa bella in verità.
 Ma della nobiltà, signor mio caro,
 come andiamo dal par con il denaro?
 RINALDO
 Mostrategli li poderi, (A Capocchio)
400mostrategli sinceri i fondamenti.
 CAPOCCHIO
 Questi sono istrumenti
 di compre, di censi e di livelli,
 questi sono contratti buoni e belli.
 
    Nel Quattrocento
405sei possessioni
 nel Cinquecento
 quattro valloni.
 Anno millesimo
 una duchea
410milletrentesimo
 una contea
 emit etcaetera.
 
    Case e casoni
 giurisdizioni
415frutti annuali
 censi e cambiali
 sic etcaetera
 cum etcaetera. (Parte)