Il filosofo di campagna, libretto, Bruxelles, 1759 (Il tutore burlato)

 SCENA V
 
 DON TRITEMIO, CAPOCCHIO e detta, indi RINALDO
 
 DON TRITEMIO
 Lesbina ecco il notaro.
 LESBINA
                                           (Oh dio che pena!)
 CAPOCCHIO
 Che cosa s'ha da fare?
 DON TRITEMIO
345Del nostro matrimonio una scrittura.
 LESBINA
 Le mie carte dotali dove sono?
 DON TRITEMIO
 Nel scrigno mio serrate,
 a prenderle or vado. (Parte)
 LESBINA
 Se ingannarlo potrò, sarò contenta.
 RINALDO
350Eccomi qua Lesbina.
 LESBINA
 A tempo pur giungesti.
 RINALDO
 A noi signor notaro, cominciate.
 CAPOCCHIO
 Subito ma il regalo preparate.
 
    In questo giorno etcaetera,
355dell'anno mille etcaetera,
 promettono, si sposano...
 I nomi quali son?
 
 LESBINA
 
 I nomi sono questi...
 Oimè! Viene il tutore,
360andate presto là. (Rinaldo si ritira)
 
 DON TRITEMIO
 Ehi Lesbina.
 LESBINA
                           Signore?
 DON TRITEMIO
 Le carte non ritrovo,
 sai tu dov'elle sono?
 LESBINA
                                       No certamente.
 DON TRITEMIO
 Tornerò a ricercarle immantinente;
365aspettate un momento sior notaro.
 LESBINA
 Intanto lo faccio principiare; io detto
 e lui scrive.
 DON TRITEMIO
                        Benissimo. (Si ritira)
 LESBINA
 Presto, signor notaro, seguitate.
 RINALDO
 Terminiamo l'affar.
 CAPOCCHIO
                                       Scrivo, dettate.
 
370   In questo giorno etcaetera,
 dell'anno mille etcaetera,
 promettono, si sposano...
 I nomi quali son?
 
 LESBINA
 
 I nomi son questi:
375Lesbina con Rinaldo
 de' conti di Pancaldo.
 
 RINALDO
 
 Uniti ambi saranno
 in questo giorno ed anno.
 
 CAPOCCHIO
 
 La dote qual sarà?
 
 RINALDO
 
380   La dote di Lesbina
 son centomila scudi.
 
 CAPOCCHIO
 
 Lesbina mille scudi
 pro dote cum etcaetera.
 Lesbina che darà?
 
 LESBINA
 
385Scrivete; di Lesbina
 la dote eccola qua;
 
    due mani ben leste
 che tutto san far.
 
 RINALDO
 
 Scrivete; duemila
390si puol calcolar.
 
 LESBINA
 
    Un occhio modesto
 un animo onesto.
 
 RINALDO
 
 Scrivete; seimila
 gli voglio apprezzar.
 
 LESBINA
 
395   Scrivete. Una lingua
 che sa ben parlar.
 
 RINALDO
 
 Fermate; levate.
 Tremila per questo
 ne voglio levar.
 
 CAPOCCHIO
 
400   Duemila, seimila,
 battuti tremila
 faran cinquemila.
 Ma dite di che?
 
 LESBINA, RINALDO A DUE
 
 D'affetti, contenti,
405diletti per me.
 
 A TRE
 
    Ciascuno lo vede,
 ciascuno lo crede
 che dote di questa
 più bella non v'è.
 
 DON TRITEMIO
 
410   Corpo di satanasso!
 Cieli! Son disperato.
 Ah! M'hanno assassinato,
 arde di sdegno il cor.
 
 LESBINA, RINALDO A DUE
 
    Il contratto è bello e fatto.
 
 CAPOCCHIO
 
415Senta, senta, mio signor.
 
 DON TRITEMIO
 
    Perfida donna, ingrata!
 Dov'è la fé giurata?
 Empio Rinaldo, indegno,
 perfido traditor!
 
 CAPOCCHIO
 
420   Senta, senta, mio signor.
 
 DON TRITEMIO
 
 Sospendete... Sospendete...
 Me l'ha fatta il traditor.
 
 CAPOCCHIO
 
    Cosa dice?
 
 DON TRITEMIO
 
                          Non lo so.
 
 LESBINA, RINALDO A DUE
 
 Sottoscriva?
 
 DON TRITEMIO
 
                          Signor no.
 
 A QUATTRO
 
425   Oh! che caso, oh! che aventura!
 
 DON TRITEMIO
 
 Si sospenda la scrittura,
 che da poi si finirà.
 
 LESBINA, RINALDO, CAPOCCHIO
 
    Il tutore è già restato
 freddo, freddo e sconsolato;
430e il mio core dal piacere
 sento in petto giubilar.
 
 DON TRITEMIO
 
    Me meschino! Son restato
 freddo, freddo e sconsolato;
 e il mio core dal dolore
435sento in petto palpitar.
 
 Fine dell’atto secondo