Il filosofo di campagna, libretto, Olmütz, Hirnle, 1761 (Il filosofo in campagna)

 SCENA II
 
 LESBINA e poi DON TRITEMIO
 
 LESBINA
 Povera padroncina,
 affé la compatisco.
15Quest'anch'io la capisco.
 Insegna la prudenza,
 se non si ha quel che piace è meglio senza.
 DON TRITEMIO
 Che si fa signorina?
 LESBINA
 Un po' d'insalatina
20raccoglier volea per desinare.
 DON TRITEMIO
 Poco fa v'ho sentito a cantuzare.
 LESBINA
 È ver, colle conzone
 mi divertivo un poco.
 DON TRITEMIO
                                          E mi figuro
 cantate s'avrano
25consonette d'amor.
 LESBINA
                                      Oh, non signore,
 di questo o di quel fiore,
 di questo o di quel frutto
 si cantavan le lodi.
 DON TRITEMIO
                                     Il crederò.
 LESBINA
 Le volete sentir?
 DON TRITEMIO
                                 Le sentirò.
 LESBINA
30Qualche stroffetta canterò a proposito.
 DON TRITEMIO
 Oh ragaza... Farei uno sproposito.
 LESBINA
 Sentite padron bello
 la conzonetta sopra il ravanello.
 
    Quando son giovane,
35son fresco e bello,
 son tenerello,
 di buon sapor.
 
    Ma quando invecchio
 gettato sono,
40non son più buono
 col pizzicor.
 
 DON TRITEMIO
 Scaccia questa canzon dalla memoria.
 LESBINA
 Una ne vuo' cantar su la cicoria.
 
    Son fresca, son bella
45cicoria novella,
 mangiatemi presto;
 coglietemi su.
 
    Se resto nel prato,
 radichio invecchiato,
50nessuno si degna
 raccogliermi più.
 
 DON TRITEMIO
 Senti ragazza mia
 questa canzone ha un poco d'allegria.
 Tu sei, Lesbina bella,
55ciccorietta novella;
 prima che ad invecchiar ti veda il fato
 esser colta dovresti in mezzo al prato.
 LESBINA
 Per me v'è tempo ancora;
 dovreste alla signora
60pensar caro padrone;
 or ch'è buona stagione,
 or ch'è un frutto maturo e saporito,
 non la fate invecchiar senza marito.
 DON TRITEMIO
 A lei ho già pensato;
65sposo le ho destinato e averallo presto.
 LESBINA
 Posso saper chi sia?
 DON TRITEMIO
                                       Nardo è codesto.
 LESBINA
 Di quella tenerina
 erbetta cittadina
 la bocca d'un villan non mi par degna.
 DON TRITEMIO
70Eh la prudenza insegna
 che ogni erba si contenti
 d'aver qualche governo
 purché esposta non resti al crudo verno.
 LESBINA
 Io mi contenterei,
75pria di vederla cossì mal troncata,
 per la neve lasciar la mia insalata.
 DON TRITEMIO
 Tu sei un bocconcino
 per il tuo padroncino.
 LESBINA
                                          Oh oh sentite
 un'altra canzonetta ch'ho imparata
80sul proposito mio dell'insalata.
 
    Non raccoglie le mie foglie
 vecchia mano di pastor.
 
    Voglio un bello... pastorello
 o vo' stare nel prato ancor.