Il filosofo di campagna, libretto, Brunswick, [1765] (La serva accorta)

 SCENA II
 
 DON TRITEMIO e detta
 
 DON TRITEMIO
 Che si fa, signorina?
 LESBINA
 Un po' d'insalatina
 raccogliere volea pel desinare.
 DON TRITEMIO
40Poco fa v'ho sentito a cantuzzare.
 LESBINA
 Di questo o di quel fiore,
 di questo o di quel frutto
 si cantavan le lodi.
 DON TRITEMIO
                                     Il crederò.
 LESBINA
 Le volete sentir?
 DON TRITEMIO
                                 Le sentirò.
 LESBINA
45Sentite, padron bello,
 la canzonetta sopra il ravanello.
 
    Quando son giovine,
 son fresco e bello,
 son tenerello,
50di buon sapor.
 
    Ma quando invecchio,
 gettato sono;
 non son più buono
 col pizzicor.
 
 DON TRITEMIO
55Scaccia questa canzon dalla memoria.
 LESBINA
 Una ne vo' cantar sulla cicoria.
 
    Son fresca, son bella
 cicoria novella,
 mangiatemi presto;
60coglietemi su.
 
    Se resto nel prato,
 radicchio invecchiato,
 nessuno si degna
 raccogliermi più.
 
 DON TRITEMIO
65Senti ragazza mia,
 questa canzone ha un poco d'allegria.
 Tu sei, Lesbina bella,
 cicorietta novella;
 prima che ad invecchiar ti veda il fato,
70esser colta dovresti in mezzo al prato.
 Tu sei un bocconcino
 per il tuo padroncino.
 LESBINA
                                          Oh oh sentite
 un'altra canzonetta ch'ho imparata
 sul proposito mio dell'insalata.
 
75   Non raccoglie le mie foglie
 vecchia mano di pastor.
 
    Voglio un bello pastorello
 o vuo' star nel prato ancor.