Antigono, libretto, Lucca, Benedini, 1746

 SCENA VI
 
 Gran porto di Tessalonica occupato dalla poderosa armata navale di Alessandro, dove al suono di bellicosa sinfonia sbarca il medesimo, seguito da nobil corteggio, mentre viene incontrato dalli generali che con l’altro suo formidabile esercito, trascorrendo per la campagna macedone, aveano sorpresa Tessalonica e fatti prigionieri Antigono e Berenice che dalla porta de’ giardini reali contigua al porto, vengono condotti avanti a lui.
 
 ALESSANDRO e CLEARCO
 
 CLEARCO
 Tutto alla tua fortuna
200cede o mio re. Solo il tuo nome ha vinto;
 Tessalonica è tua. Mentre venisti
 tu soggiogando il mar, trascorsi invano
 con le terrestri schiere
 io le campagne intorno. Alcun non osa
205mirar da presso i tuoi vessilli; e sono
 sgombre le vie di Macedonia al trono.
 ALESSANDRO
 Oh quanto a me più caro
 il trionfo saria, se non scemasse
 della sorte il favore
210tanta parte di merto al mio sudore.
 Ma d'Antigono avesti
 contezza ancor?
 CLEARCO
                                No; estinto
 per ventura ei restò.
 ALESSANDRO
                                        Dunque m'invola
 la fortuna rubella
215la conquista maggior.
 CLEARCO
                                          Non la più bella.
 Berenice è tua preda.
 ALESSANDRO
                                          È ver?
 CLEARCO
                                                         Sorpresa
 fu da me nella fuga. I tuoi guerrieri
 or la guidano a te. Di pochi istanti
 io prevenni i suoi passi.
 ALESSANDRO
                                              Ah tutti or sono
220paghi i miei voti, a lei corriam.
 CLEARCO
                                                           T'arresta.
 Odo strepito d'armi.