Lo frate ’nnamorato, libretto, Napoli, De Biase, 1732

 SCENA IV
 
 Nena
 
 NENA
 Ahi quanto è ver, che di costei l'amore
1385la mia speranza uccide!
 Ma di me più infelice ove si vide?
 Amo, e desio d'esser riamata amando:
 così al mio male aver consuolo io penso.
 Pur son riamata, e pure
1390consuol non ho, né trovo al mal compenso.
 
    Va solcando il mar d'amore
 or quest'alma innamorata.
 Dolce spira aura seconda,
 l'onda è in calma; e sventurata!
1395Pur costretta è a naufragar.
 
    Ahi! l'esempio di sventura,
 la più strana, la più dura,
 solo in me si può trovar.