Lo frate ’nnamorato, libretto, Napoli, De Biase, 1732

 SCENA XX
 
 Don Pietro e li stisse
 
 DON PIETRO
 Che so? dove m'inselvo? ove m'intano?
 MARCANIELLO
 Ah frabbuttone, tu ch'aje fatto?
 DON PIETRO
                                                           O padre...
 LUGGREZIA
1765Parla: che nn'è d'Ascanio?
 DON PIETRO
                                                  Or varca l'onde,
 cred'io, del nero fiume.
 CARDELLA
                                             Stace frisco
 comme non fosse niente.
 MARCANIELLO
                                                Non vuoje dire,
 co Ascanio ch'aje avuto?
 DON PIETRO
 De' suoi misfatti egli pagò il tributo.
 
1770   In singolar tenzone
 difesi mia raggione.
 Io vincitor restai,
 egli mi cadde al piè.
 
    La vita io gli donai,
1775perché quel cano perro
 già guadagnò il mio ferro,
 ed allippar mi fé.
 
 MARCANIELLO
 Quanto va, ch'isso ave abbuscato all'ultemo.