Il mondo alla roversa o sia Le donne che comandano, libretto, Amburgo, 1754 (Il mondo alla roverscia o sia Le donne che comandano)

 SCENA VII
 
 CINTIA, poi TULIA
 
 CINTIA
 Oh quanto mi fan ridere
295con questo sospirar, con questo piangere!
 Gli uomini non s'avveggono
 che quanto più le pregano
 le donne insuperbite più diventano
 e gli amanti per gioco allor tormentano.
 TULIA
300Cintia, che mai faceste
 al povero Giacinto? Egli sospira,
 egli smania e delira.
 Ah, se così farete,
 l'impero di quel cor voi perderete.
 CINTIA
305Anzi più facilmente
 lo perderei colla pietade e i vezzi.
 Gl'uomini sono avezzi
 per la soverchia nostra
 facilità del sesso
310a saziarsi di tutto e cambiar spesso.
 
    Se gl'uomini sospirano,
 che cosa importa a me?
 Che pianghino, che crepino
 ma vuo' che stiano lì.
315Anch'essi, se potessero,
 con noi farian così.
 
    Là dove delle femine
 il regno ancor non v'è,
 la tirannia dei perfidi
320purtroppo s'infierì
 ed or di quelle misere
 vendetta si fa qui.