Il mondo alla roversa o sia Le donne che comandano, libretto, Praga, Prussa, 1754 (Il mondo alla roverscia)

 SCENA VIII
 
 Camera.
 
 CINTIA con spada in mano, poi GIACINTO
 
 CINTIA
 La vogliamo vedere. O vincer voglio
750o di tutte le donne farne un spoglio.
 Aut Caesar aut nihil.
 Non mi posso veder compagne intorno
 che senza il merto mio
 vogliano comandar come fo io.
755Ecco Giacinto, o deve
 seguir il mio disegno
 o sarà il primo a sostener mio sdegno.
 GIACINTO
 Cintia, mio amor, mio nume,
 suora di Citerea,
760mia sovrana, mia dea,
 eccomi tutto vostro.
 Vi domando perdono e a voi mi prostro.
 CINTIA
 E ben siete pentito
 d'avermi disgustata?
 GIACINTO
765Mia bellezza adorata,
 tanto pentimmi e tanto
 ch'ho lavata la colpa in mar di pianto.
 CINTIA
 Mi amate voi?
 GIACINTO
                              Vi adoro.
 CINTIA
 Siete mio?
 GIACINTO
                       Vostro sono.
 CINTIA
770Ogni errore passato io vi perdono.
 GIACINTO
 Oh cara! Oh me contento!
 Balzar il cor per il piacer mi sento.
 CINTIA
 Ditemi, come state
 di coraggio e bravura?
 GIACINTO
775La gran madre natura
 m'ha fatto l'alto onore
 di donarmi un bel volto ed un gran core.
 CINTIA
 Mi piace il paragone.
 (S'è bravo com'è bel, sarà un poltrone).
 GIACINTO
780Su, parlate, esponete,
 comandate, imponete.
 Armato a' vostri cenni il braccio mio
 svenerà, se fia d'uopo, il cieco dio.
 CINTIA
 L'impresa, che a voi chiedo,
785difficile non è.
 GIACINTO
                              Nulla è difficile
 a un cuor ch'è tutto facile.
 CINTIA
 Prendete questa spada.
 GIACINTO
                                             Ecco l'accetto;
 mi passerò, se lo bramate, il petto.
 CINTIA
 Or di sangue virile io non ho sete.
790Voi uccider dovete
 in questa città nostra
 cento donne e non più, per parte vostra.
 GIACINTO
 Come! Donne svenar?
 CINTIA
                                           Se voi ciò fate,
 mio sposo alfin sarete
795e meco goderete; e quando mai
 ricusaste obbedir il mio precetto,
 vi passerò con questa spada il petto.
 GIACINTO
 Eh signora, signora,
 per dirla, non vorrei morire ancora.
 CINTIA
800Dunque che risolvete?
 GIACINTO
 Ci penserò.
 CINTIA
                        Dovete
 risolver tosto. O delle donne il sangue
 o rimaner per le mie mani esangue.
 GIACINTO
 Più tosto che morire,
805con pena io vi rispondo,
 metterò sottosopra tutt'il mondo.
 CINTIA
 Badate non tradir.
 GIACINTO
                                     Ve n'assicuro.
 CINTIA
 Giurate.
 GIACINTO
                   Sulla mia beltà lo giuro.
 CINTIA
 Se sarete fedele,
810se voi m'obbedirete,
 credete a me, non ve ne pentirete.
 
    Che cosa son le donne,
 più o meno, già si sa
 ma un certo non so che
815mi par d'aver in me
 che più vi piacerà
 e questa è la mia fede,
 la mia sincerità.